La bufera che ha travolto il cardinale di Pattada, Angelo Becciu che lo scorso 25 settembre si è dimesso dalla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato a seguito dell’inchiesta sulla gestione delle finanze vaticane si arricchisce di nuovi particolari. Nuove piste investigative, infatti, sono state evidenziate oggi in un articolo pubblicato da ‘La Verità‘, piste che collegano il cardinale ancora una volta alla Sardegna, non solo per i lavori commissionati ai fratelli imprenditori. Secondo le indiscrezioni riportate dal quotidiano nel corso delle indagini gli investigatori della Santa Sede, coordinati dai promotori di giustizia Gian Pietro Milano e Alessandro Diddi, si sarebbero insospettiti per alcuni bonifici inviati dai conti riconducibili “a Becciu e al suo vecchio ufficio a Cecilia Marogna, 39enne cagliaritana – scrive ‘La Verità‘ – A Roma i due (gli investigatori ndr) sono stati avvistati insieme alla donna che, a quanto risulta a La Verità, sarebbe entrata in Vaticano presentandosi come ‘nipote’ del cardinale”.
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Il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro ha cercato di scavare su chi è Cecilia Marogna: “Di lei sotto il Cupolone sanno che vive a Milano dove il compagno, pure lui originario della provincia di Sassari, svolge attività imprenditoriale. La signora, secondo alcune fonti, sarebbe stata ingaggiata e retribuita per curare alcuni rapporti internazionali”. Gli investigatori adesso vogliono capire se si tratta di consulenze regolari. La Verità ha cercato di parlare con la diretta interessata, ma inutilmente, mentre il cardinale Becciu ha solo detto di “dover rimanere zitto. Posso solo dire che la signora non è una mia familiare”.
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La Verità ha poi scavato su Internet, recuperando alcune informazioni su Cecilia Marogna: “Risulta un suo ruolo nel Movimento Roosvelt, presieduto da Gioele Magaldi, Gran Maestro del Grande oriente democratico – si legge nel quotidiano -. Il Movimento Roosvelt ha natura politica metapartitica, con l’intenzione di aggregare i progressisti, i democratici e i libertari di sensibilità socialista (in senso democratico liberale) di tutte le latitudini politiche, civili e culturali. Dal sito del movimento apprendiamo anche che la Marogna nel 2016 è stata ‘nominata membra della segreteria particolare per le relazioni con gruppi, associazioni e soggetti rilevanti della società civile”.
Secondo quanto riportato da La Verità, la donna “ha avuto contatti anche con un altro personaggio in odore di massoneria, Flavio Carboni, condannato in primo grado a sei anni e sei mesi per le attività illecite di una presunta associazione segreta, la P3. Carboni è stato già condannato per il crac del Banco ambrosiano ed è sotto processo per resti fiscali e riciclaggio al Tribunale di Arezzo”. Proprio nelle carte di questo ultimo procedimento penale ci sono, secondo quanto riportato da La Verità, “decine di chiamate della Marogna a Carboni, tutte con squilli vuoto o messaggi in segreteria telefonica”. Le chiamate risalgono al 2015 e al 2016. Adesso gli investigatori della Santa sede intendono capire che tipo di lavoro svolgeva Cecilia Marogna e accertare se le consulenze, per le quali ci sarebbero le prove dei bonifici, fossero regolari.
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