Non era stato un falso allarme: l’ordigno piazzato il 15 ottobre davanti al Tribunale di Cagliari sarebbe potuto esplodere. Il pacco ritrovato vicino all’ingresso principale, accompagnato da una tastierina coi numeri e un biglietto con la scritta sbagliata ‘Attezione seconda bomba‘, è stato esaminato dalla Polizia scientifica e gli specialisti hanno trovato tracce di esplosivo. Con i controlli sono riusciti anche a individuare impronte digitali che potrebbero aiutare gli inquirenti a scoprire l’autore del gesto che ha provocato gravi disagi e un superlavoro delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza delle migliaia di persone che frequentano a vario titolo il Tribunale.
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Una volta scattato l’allarme era stata prima isolata la zona davanti al Palazzo di giustizia, poi sgomberato l’intero edificio per cercare invano un possibile secondo ordigno. Il disagio di quella mattina non era stato, però, un episodio isolato: due giorni dopo alcune telefonate anonime partite da una cabina telefonica di Cagliari avevano fatto scattare un nuovo allarme. C’era stata una seconda evacuazione del Tribunale con la necessaria interruzione di tutte le attività, ma non era stato ritrovato nessun ordigno. Le indagini sono comunque andate avanti e ora ci sono nuovi elementi per risalire all’identità dei responsabili.
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