Viaggio nella Sardegna sconosciuta: a Capo Figari sulle tracce di Guglielmo Marconi

Prosegue il viaggio del nostro esploratore Fabio Piccioni alla ricerca di luoghi e storie sconosciute. Le sue esplorazioni lo portano a Capo Figari, un promontorio calcareo situato in Gallura, nel comune di Golfo Aranci. Come vedremo, oltre a spettacolari scorci paesaggistici e ad una natura di straordinario valore, conserva le tracce di un passato poco noto, legato agli esperimenti che Guglielmo Marconi effettuò proprio in questi luoghi.

«Dopo le escursioni al buio delle gallerie — dice Piccioni — ho scelto un percorso pieno di luce e di natura rigogliosa. Dopo un preventivo studio su Google Hearth ho scelto il promontorio di capo Figari, ricco di spunti storici ed ambientali. Il promontorio di Capo Figari chiude la parte più settentrionale del golfo di Olbia e raggiunge l’altezza di 344 metri; nella parte sudorientale presenta una bella scogliera alta 200 metri a picco sul mare. Il promontorio si può visitare sia dal mare passando attraverso la costa di cala Greca, sia da terra passando per la spiaggia di cala Moresca; ai suoi piedi sul lato non esposto al mare aperto si trova il porto di Golfo Aranci, da cui partono collegamenti per la penisola».

«Capo Figari — precisa Fabio da attento appassionato —  è una Riserva naturale Regionale di particolare importanza naturalistica ed ambientale, a cui si accede a piedi. I percorsi presenti nell’Area Naturale e sull’Isola di Figarolo consentono di esplorare il territorio immergendosi nelle sue bellezze naturali e paesaggistiche, fra cui la bellissima spiaggia di Cala Moresca, inserita in una piccola baia e circondata da una stupenda pineta. Lungo i sentieri si possono ammirare (col binocolo) diverse specie faunistiche, tra cui il Muflone, e una flora rigogliosa ricca di specie caratteristiche della zona, come i Ginepri secolari. Tra gli uccelli marini si possono avvistare il gabbiano, il Cormorano e la Berta minore. Vi transitano il Corvo imperiale e la Poiana e a volte vi nidifica il Falco Pellegrino».

In prossimità del capo, sulla parte più elevata, si trova un antico semaforo della Marina Militare, sorto nel 1890, poi diventato osservatorio militare durante la seconda guerra mondiale. Non tutti sanno che qui Guglielmo Marconi fece installare un impianto radio a fascio direzionale, sulla lunghezza d’onda dei 10 metri, orientato su un identico impianto installato a Rocca di Papa, sulla costa laziale.

 

L’11 agosto del 1932 la nave laboratorio Elettra diresse verso Golfo Aranci da dove il grande scienziato, già insignito del Premio Nobel nel 1909, diresse l’esperimento di trasmissione radio ad onde ultracorte, le cosiddette microonde, nella frequenza dei 500 megahertz, riuscendo a collegarsi con l’analogo impianto installato sull’altra sponda del Tirreno. L’esperimento fu coronato da successo e così in questo sconosciuto angolo di Sardegna fu scritto un importante capitolo nella storia delle radiocomunicazioni.

 

Oggi il semaforo, passato dal demanio militare alla Regione Sardegna, si trova in pessime condizioni. Diverse parti rischiano di crollare e la struttura è abbandonata e in balìa dei vandali. Fine comune a molti luoghi storici lasciati morire d’incuria e, se va bene, ricordati con l’immancabile targa commemorativa in occasione di qualche anniversario.

Enrico Pinna

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