iREVOLUTION: la fotografia nell’era smart

Mette subito le mani avanti Irene Alison, autrice di iREVOLUTION, volume fresco di stampa edito da Postcart: Questo libro è scritto sull’acqua! E non potrebbe essere altrimenti visto il sottotitolo “Appunti per una storia della Mobile Photography” che annuncia un argomento in continua ebollizione, in rapida metamorfosi come quello della fotografia ai tempi dello smartphone.

“Finirà — sottolinea l’autrice in premessa — sommerso dall’ondata della prossima rivoluzione prima di essere stampato”. Allora, ci si chiede, perché scriverlo? “Perché di fronte l’incessante fluire di immagini a cui siamo esposti, di fronte al montare della marea del visibile, alla frammentazione dello sguardo collettivo in miliardi di testimonianze visive quotidianamente prodotte, condivise e dimenticate, provare a guardarsi indietro per scrivere una storia  (ancora breve) di questo nuovo strumento e provare a guardarsi intorno per tracciare una mappa delle possibilità e delle prospettive che apre, può essere utile, se non a trovare la rotta, almeno a capire dove siamo”.

12003127_1684093575152357_893293426069458837_nCon la recensione di questo libro di grande attualità “Scatti di nervi” intende aprire una finestra sul mondo dell’editoria dell’immagine. Lo abbiamo fatto occasionalmente ma ora sarà un appuntamento periodico, con la convinzione che per conoscere la fotografia, per comprenderla appieno ed inserirla nei fermenti sociali, tecnologici e culturali del suo tempo non sia sufficiente leggere le immagini i, ma sia fondamentale anche leggere le parole.

Irene Alison, ha lavorato come redattrice per il quotidiano il Manifesto, occupandosi principalmente di fotografia e di cinema. È stata redattrice a D, La Repubblica delle Donne, dove, parallelamente all’impegno come giornalista di attualità, ha continuato a scrivere di fotografia.

Attualmente dirige il magazine Rearviewmirror, quadrimestrale dedicato ai linguaggi del fotogiornalismo, edito da Postcart.

Nel suo volume l’autrice ragiona sui motivi del travolgente successo di questa fotografia effimera, che perde la funzione di conservare i ricordi per condividere il presente, ogni singolo evento, per diventarne parte di esso. La fotografia dell’era smart è compulsiva, si consuma in fretta. Raramente riguardiamo i nostri scatti assegnando più valore al gesto che al risultato. Ma la vera rivoluzione di questa fotografia non è stata il passaggio dall’immagine analogica a quella digitale. E’ stata la facilità di realizzazione e di condivisione sui Social Network.

Questa “democratizzazione” pone nuovi interrogativi sul ruolo dei professionisti. Certamente ridefinisce i rapporti fra produttori (magari occasionali) di singole immagini e coloro (e qui c’è lo spazio per i professionisti) che sanno metterle insieme, in relazione fra loro per raccontare una storia. Nella consapevolezza che ora, dentro un avvenimento rilevante, ci sarà sempre un testimone, un citizen journalist dotato di fotocellulare, che arriverà prima del professionista a scattare una fotografia.

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L’autrice si avvale, nella sua convincente analisi, dei contributi competenti di esperti come Michele Smargiassi, Paul Wombell, Kathy Ryan per citarne alcuni. La seconda parte del volume, riccamente illustrata con immagini a colori, è dedicata alle interviste a fotografi professionisti che utilizzano lo smartphone, corredate con un loro portfolio. Si tratta di nomi importanti come Ben Lowy (@benlowy) , Stefano De Luigi (@stefano_de_luigi) o Michael Christopher Brown (@michaelchristopherbrown), le cui risposte danno un valido apporto alla visione del fenomeno da parte di fotografi che, per primi, hanno capito le potenzialità di questo nuovo mezzo espressivo.

iREVOLUTION non è un libro scritto sull’acqua ma su buona e durevole carta. E’ un contributo importante ed attuale alla sintesi e alla comprensione di fenomeni sociali globali che rischiano di essere banalizzati o, peggio, demonizzati. Irene Alison ne fa un’analisi precisa, lucida ed attenta. Alla fine del libro si avverte la rassicurante sensazione che questo nuovo linguaggio, tumultuoso e confuso, talvolta dissonante, spesso banale e di difficile collocazione sia in fondo una cosa già nota, certo declinata con strumenti tecnologici, istanze sociali e codici visivi differenti, ma resti pur sempre fotografia, capace (come sempre ha saputo fare) di seguire e rappresentare il mondo che cambia e di veicolare emozioni.

Il libro, che Zygmunt Bauman grande sociologo e filosofo polacco definisce  “l’unica ricerca, fino ad ora, che sintetizza le conoscenze e le riflessioni che hanno al centro gli interessi e i cambiamenti del fotografo contemporaneo”, esce in edizione italiana (copertina bianca) e inglese (copertina nera) nel formato 15×22 con 232 pagine. Ha un costo di 25 euro e può essere anche acquistato (cliccando qui) direttamente dall’editore.

Crediti fotografici: ©Irene Alison instagram.com/irene_alison77

Enrico Pinna

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