Guidavo la mia macchina, all’improvviso il cuore è impazzito…

Mi chiamo Giovanni e ho 47 anni. Da circa due anni soffro di attacchi d’ansia. La prima volta mi è accaduto mentre stavo in automobile. Senza una ragione precisa il mio cuore ha cominciato a pompare a mille tanto che pensavo di morire, di avere un attacco di cuore, ho cominciato a sudare copiosamente e a sentire una forte fitta al centro del petto. Mi hanno accompagnato al riporto soccorso ma il cardiologo mi ha assicurato che il cuore e’ a posto. Da allora gli attacchi si sono ripetuti nel primo periodo con una frequenza mensile ora riesco ad accorgermi con buon anticipo che qualcosa non sta funzionando tanto che da quasi sei mesi non vivo piu’ veri e propri attacchi ma stati d’ansia che generalmente riesco a controllare. Vorrei sapere cosa posso fare e semmai se ci sono farmaci che possono aiutarmi.
Giovanni (Sassari)
 
Caro Giovanni, il quadro che descrivi e’ quello tipico degli attacchi di panico. In letteratura alcuni ritengono che questi siano una vera e propria malattia, altri li interpretano come un sintomo, un segnale che il corpo manda per dire che “qualcosa non sta andando per il verso giusto”. Io, con questi ultimi, penso che gli attacchi di panico siano una sorta di campanello d’allarme, un po’ come quando andiamo in bicicletta e in lontananza vediamo un ostacolo senza capire di cosa si tratti: suoniamo il campanello sperando che “quel qualcosa” si sposti o si faccia riconoscere, poi rallentiamo, freniamo e quindi ci arrestiamo. L’ansia e’ il campanello e l’attacco di panico l’uso dei freni che alla fine arrestano la nostra corsa. Il corpo talvolta avverte in anticipo i problemi e ci avvisa ,a volte, se siamo testardi, sordi e ciechi ai suoi richiami ci ferma! Caro Giovanni i tuoi attacchi di panico probabilmente ti stanno avvisando e un buon psicoterapeuta potrebbe aiutarti a fare luce su ciò’ che sta accadendo, su ciò’ che ora non avverti o metti a fuoco. La farmacologia offre numerosi prodotti (in particolare le benzodiazepine) per far calare l’ansia ma il mio consiglio e’ di considerare questa non un nemico ma un amico che ti sta suggerendo di ascoltare cio’ che non vuoi sentire, di vedere cio’ che forse fa male vedere. Affrontare questi aspetti sara’ forse doloroso e decisamente piu’ complicato rispetto all’assumere un farmaco pero’ ritengo sia una via piu’ adeguata. Se decidessi di assumere un farmaco non farlo “fai da te” ma consulta uno specialista e usalo solo se non puoi veramente farne a meno e se gli attacchi di panico si ripetono con un’alta frequenza.
 
Antonello Soriga
Psicologo e Psicoterapeuta  ad indirizzo sistemico relazionale, Soriga svolge attività clinica in regime di libera professione a Cagliari. E’ stato professore a contratto presso la facoltà di Scienze della Formazione di Cagliari e più volte membro della Commissione esami di Stato alla professione di Psicologo. Dal 2009 è Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Cagliari. Presiede il Centro di psicologia sistemica di Cagliari ed è responsabile scientifico dell’Associazione Sardegna Bielorussia. Tra le sue opere “L’altalena di Chernobyl”, Armando Editore, e alcune pubblicazioni accademiche.

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