Ho 26 anni, fin da piccolo ho paura degli spazi chiusi come ascensori , gallerie o ambienti troppo bui e stretti e in particolare degli aerei. Sono un buon musicista e fino ad alcuni anni fa non poter prendere l’aereo non era un grosso problema ma ora, anche per esigenze professionali, questo sta diventando un grosso handicap, considerando il fatto che vivo in Sardegna. L ‘anno scorso ho provato a vincere con la forza di volontà’ questo limite, ma il viaggio e’ stato un vero incubo che non voglio ripetere. Entrare nella pancia dell’aereo e’ stato per me come entrare in una bara e fin dalla scaletta di ingresso ho cominciato a sudare copiosamente ed avere tremori, nonostante avessi preso una grossa dose di calmanti prescritti dal mio medico di base. Cosa posso fare?
Francesco
Il problema che lei porta è assai diffuso tanto che anni fa, non so ora, la nostra compagnia aerea di bandiera offriva veri e propri corsi di adattamento al volo per passeggeri. Ma dalla lettura della sua mail mi pare che il problema sia più vasto rispetto alla “fobia da volo” come spesso viene definita e rientri nell’ambito più ampio delle claustrofobie: ascensori, gallerie , aerei sono tutti luoghi in cui percepiamo noi stessi oppressi e soprattutto luoghi in cui non abbiamo il “controllo” della situazione. Spesso questi sintomi si legano fortemente con il tema del fidarsi e soprattutto dell’affidarsi. In questa sede le posso solo dire che con un buon percorso terapeutico, soprattutto con un approccio di carattere cognitivo e di desensibilizzazione progressiva che non lavori solo sui sintomi ma sui presupposti di questi questi problemi sono superabili.
Spesso la paura e la sensibilità verso oggetti singoli sono di fatto proiezioni di difficoltà su altri versanti talvolta innescate da episodi lontani e rinforzati da modelli educativi trasmessi dalle figure di attaccamento. Spesso in questi casi c’e una madre o un padre con forti componenti ansiose che magari avevano lo stesso problema e che involontariamente hanno trasmesso questo senso di insicurezza e di irrazionale paura. E’ perfettamente inutile che le dica che anche statisticamente si muore di più dentro un automobile che dentro un aereo o una nave, che i casi in cui un ascensore precipita dal piano sono nell’ordine percentuale di uno su milioni (le stesse probabilità di una vittoria al Superenalotto) perché non è con la razionalità che si può combattere qualcosa che razionale non è. Le consiglio vivamente di rinvolgersi ad un buon psicoterapeuta cognitivista e in un anno, un anno e mezzo, vedrà che le sue ali si spiegheranno.
Le sconsiglio di ritentare “viaggi del coraggio” imbottito di psicofarmaci: oltre che inutile questo potrebbe rinforzare in lei l’idea che la sua sia (e non lo è) una malattia e che ha bisogno di cure psichiatriche perché in lei qualche “rotella” non gira per il verso giusto. Lei ha le risorse per superare questa difficoltà con un lavoro impegnativo, costante, ma assolutamente possibile.
Antonello Soriga
-
CALCIO: BASTONI E MAZZE ARTIGIANALI TROVATI VICINO OLIMPICO, SI CERCANO 2 GIOVANI
-
F1: ALONSO DELUSO, FERRARI TROPPO LENTA A MONTECARLO
-
FRANCIA: BOMBA CONTRO STAZIONE POLIZIA IN CORSICA, NESSUN FERITO
-
GB: UOMO ACCOLTELLATO A WOOLWICH VICINO LUOGO UCCISIONE SOLDATO
-
CICLISMO: NIBALI VINCE IL GIRO D’ITALIA, ULTIMA TAPPA A CAVENDISH
Eiaculazione precoce, la razionalità aiuta poco. Bisogna imparare a conoscersi
Sono un piccolo imprenditore di quarantadue anni, mi chiamo Giovanni e sono sposato da dodici anni e con tre figlie. Il mio matrimonio è andando a rotoli e da circa un anno viviamo in case separate e seppure non ufficializzata abbiamo definito una separazione. Io soffro da alcuni anni di eiaculazione precoce e questo ha determinato in parte il deteriorarsi della mia relazione coniugale. Da pochissimo sto frequentando una donna, mia coetanea, che mi attrae moltissimo ma con cui ancora non ho avuto rapporti sessuali completi. Sono molto preoccupato che anche con lei si ripeta il fenomeno della eiaculazione precoce. Ha qualche consiglio da darmi?
Giovanni
Caro Giovanni statisticamente almeno una volta nella vita quasi tutti i maschi hanno provato l’esperienza della eiaculazione precoce. In letteratura si distinguono i casi in cui si ha una frequenza fin dall’adolescenza di tale fenomeno e coloro che invece hanno fatto questa esperienza nella maturità. Nel tuo caso ti consiglierei innanzi tutto di escludere problemi di natura organica (molto rari e comunque curabili) dopo di che comincerei a ragionare sulla tua “fretta” e soprattutto sul tuo desiderio di essere un “maschio prestante” e dimostrarlo alla svelta. Nella sessualità sono molto importanti le emozioni che si riesce a trasmettere con il proprio corpo e quelle che si riesce a ricevere. La razionalità aiuta poco in questi casi. Dovresti sicuramente rivolgerti a un mio collega che ti aiuti ad entrare in contatto con le tue emozioni e che in un certo qual modo ti aiuti ad ascoltarti. Nella contingenza, tieni conto che anni di frustrazione del passato matrimonio possono riversarsi in questa nuova relazione ed è forse utile parlare più che agire. Dati tempo e spazio per conoscere e prendere confidenza con il corpo della tua nuova partner senza l’idea che devi per forza andarci a letto. Da un lato sperimentati in una “nuova adolescenza” nel petting, nelle carezze e nella dolcezza, dall’altra porta la tua nuova partner in luoghi in cui i corpi possano incontrarsi al di là del sesso come terme, piscine e simili.
Antonello Soriga
psychiatrichelp@sardiniapost.i
(Psicologo e Psicoterapeuta ad indirizzo sistemico relazionale, Soriga svolge attività clinica in regime di libera professione a Cagliari. E’ stato professore a contratto presso la facoltà di Scienze della Formazione di Cagliari e più volte membro della Commissione esami di Stato alla professione di Psicologo. Dal 2009 è Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Cagliari. Presiede il Centro di psicologia sistemica di Cagliari ed è responsabile scientifico dell’Associazione Sardegna Bielorussia. Tra le sue opere “L’altalena di Chernobyl”, Armando Editore, e alcune pubblicazioni accademiche.