Ma chi l’ha detto che son primarie-farsa, che ci vuole una pausa di riflessione? Queste primarie son perfette, belle e regolari da una parte e dall’altra. Adesso so per chi votare a sindaco il 5° Novembre ! No seu sciolloccau, sto parlando di New York, la mia città, cosa pensavate? New York-New York, the city that never sleep. Qui il magnate Bloomberg ha governato (bene) per 12 lunghi anni ed è giunto a fine corsa dopo due lunghi termini (a tipu zio Emilio) di sei anni ciascuno.
Aveva raccolto l’eredità da Rudolph Giuliani subito dopo il disastro dell’11 Settembre, ci ha messo un impegno sovrumano e un sacco di soldi suoi (che non gli mancano) ed ha fatto uno spin-out di cambio-partito da far invidia a Cugusi e Maninchedda. Prima era Repubblicano, poi è diventato Democratico e infine Indipendente. L’en plain, tutte e tre le option consentite…
Torniamo a queste belle primarie a sindaco, nelle quali tutti i giornali (dal New York Times al free press Metro) hanno dato grande risalto e semplice schematica informazione sui candidati e il loro programma. Il centrosinistra (Democrats) ne avevano messo cinque in campo, il centrodestra (Republicans) due. Nei Democrats è passato al primo turno con più del 40% dei voti necessario ad evitare il ballottaggio l’avvocato Bill De Blasio. Ha ‘asfaltato’ l’ex City Comptroller Billy Thompson (fermatosi al 24%) e gli altri concorrenti sotto il 10% tra i quali una donna, Christine Quinn la City County speaker.
Nei Republicans non c’è stata battaglia. Joe Lhota, ex Presidente del MTA (Metropolitan Transportation Authority, il nostro CTM) è stato mandato direttamente al match -up contro De Blasio per inconsistenza del suo avversario John Catsimatidis. Un po’ come Cappellacci che ha nominato se stesso nell’assenza generale della sua area.
Adesso voteremo tra Bill De Blasio e Joe Lhota per la città più importante al mondo e per raccogliere l’eredità di Bloomberg.
De Blasio vuole che gli imprenditori edili costruiscano ‘affordable houses’ in quartieri re-zoned per le famiglie di ceto medio e basso.Vuole stabilire un piano di supporto per le famiglie a rischio di finire sulla strada. Sul lavoro vuole facilitare le carriere con una educazione tecnica già nei programmi Liceali. Vuole facilitare le gare di assegnazione e la stipula dei contratti per i lavori comunali per aiutare le imprese locali. Sulle tasse vuole obbligare i contribuenti oltre i $500.000 annuali a finanziare gli asili e le scuole materne cittadine per tutti.
Lhota vuole riprendere la proposta che richiedeva $356 milioni di incremento annuale sul piano cittadino delle case popolari. Vorrebbe costruire le case popolari ristrutturando o demolendo proprietà dello stato o uffici postali poco utilizzati. Sul lavoro vuole ridurre le tasse e le regolamentazioni burocratiche per le piccole imprese, diversificando l’economia. Vuole portare un limitato numero di casinò in città per favorire il turismo (? ndr).
Ancora vuole rivedere il piano regolatore per favorire grattacieli più alti nella mid-town e restringere il numero dei rappresentanti nel governo cittadino. Insomma un campionario di frasi fatte anche qui. Sulla scheda elettorale ci sarà anche l’Indipendente Adolfo Carriòn, ma conta come il 2 di picche e raccoglierà le briciole di chi non si schiera con nessuno dei due contendenti principali. I sondaggi danno gran favorito Bill De Blasio 60/40 su Joe Lhota e io lo voterò. Sulle primarie sarde (se a quelle avete pensato dal titolo) deu no ci seu, pensateci voi.
Mi informo tra Sardiniapost, Vito e l‘Ugnone…e mi faccio un bel quadretto della situazione. (Visto? fa anche rima). Verrò a votare per le Regionali in Febbraio 2014 come sardo residente all’estero iscritto all’AIRE. Ma prima, per sfizio, farò la mia dichiarazione di voto su questo blog e vi dirò a chi darò il mio ‘endorsement’ (deaicci sona mellusu).
A si biri in s’urna.
Pietro Porcella