Raramente faccio tifo sfegatato per altri sardi, a parte il Cagliari Calcio e i miei figli semi-hawaiiani Francisco e Niccolò.
Ma per Andrea Mura, e la sua magnifica ‘Vento di Sardegna’ si !
Faccio tifo eccome. Le sue sfide transoceaniche sono una sorta di ‘champions league’ della vela.
Andrea e’ il nostro bomber, il nostro orgoglio in mare.
Uno che va in acqua per vincere e con Vento di Sardegna vince sempre.
Negli ultimi tre anni ‘Vento di Sardegna’ ha fatto filotto nelle grandi sfide oceaniche: Route du Rhum, Twostar, Transat.
Per i neofiti, la prima nel 2010, dalla Francia fino a Guadaloupe nel centro dei Caraibi, la più lunga traversata atlantica. Andrea è stato il primo, non francese, a vincerla e a entrare nel Gotha della vela.
No s’esti imbriagau dopo il successo nella ‘Rotta del Rhum’ e ha voluto subito raddoppiare l’anno scorso con una doppia sfida. Prima nella Twostar in compagnia di Riccardo Apolloni, navigando nel nord dell’Atlantico, vicino ai ghiacciai del Polo e battendo il record della regata.
Poi al ritorno nella ancor più difficile ed esaltante ‘Transat’, dal Quebec in Canada a Saint Malò in Francia. Ancora battendo il record di Giovanni Soldini (che resisteva dal 1996) di oltre un giorno.
E’ diventato un gigante della vela e nel 2012 è stato premiato come uomo dell’anno per Yacht Capital.
Andrea straccia i record nelle traversate oceaniche e potrebbe apparire come un lupo solitario, ma in realtà ti sorprende quando parla difronte al pubblico e alla stampa.
Lo puoi trovare a una fiera del turismo o a un salone nautico, a una conferenza stampa o in televisione.
Parla sempre a braccio e con parole giuste, col sorriso incoraggiante col viso abbronzato e gli occhi vispi.
Lo conobbi nel 1990, quando ci ritrovano entrambi ospiti a una delle primissime trasmissioni di Sport Club di Videolina, condotta da Giorgio Porrà.
Lui stava iniziando l’avventura con Raul Gardini sul Moro di Venezia, io la mia nuova carriera come organizzatore del 1° Chia Classic.
Nacque una stima reciproca, conservata nei decenni, per la professionalità e conoscenza dei nostri sport accumunati dal mare, ma anche e sopratutto per la nostra spiccata sardità.
Per me lui è un bellissimo esempio di sportivo, un testimonial fortissimo per qualsiasi sponsor voglia abbinare la propria immagine al suo volto.
Dà lezioni di tecnica nella scelta dei materiali e nella produzione delle sue vele.
Studia rotte, percorsi, legge bussole e strumenti tecnologici d’avanguardia. Eppure tutto ciò non basterebbe per diventar campioni.
E’ la resistenza fisica e mentale che Andrea economizza , da solo in mezzo all’oceano, col timone in mano, che fanno la differenza.
E’ un perfezionista nel tune-up, nel mettere a punto le attrezzature, nel perfezionarle, nell’ ottimizzarle.
Dopo la Transat, a Vento di Sardegna gli è stato fatto un robusto restyling. Una cura dimagrante di 600 kg, sostituendo tutto il sartiame con uno più leggero in carbonio soffice e alleggerendo il siluro.
Vuole vincere la Ostar e portar via il record ancora di Soldini su Maserati.
Il siluro sarebbe il bulbo a centro barca sul quale il Governatore Cappellacci, padrino dell’imbarcazione, l’altro giorno ha infranto una bella bottiglia di Korem, il rosso delle Cantine Argiolas di Dolianova nel festoso varo.
Andrea deve tanto, tantissimo, alla sua bella moglie Francesca e a tutto il team della ‘Veleria Andrea Mura’ che segue e foraggia le sue sfide folli su e giù per l’Atlantico.
Lui lo sa, non vuole strafare, dà credito a chi lo accompagna e sà come tenere unito il ‘suo’ team.
Andrea è uno di quei sardi pitticcheddus ma tottu succiu, che non mollano la presa fino a quando non hanno raggiunto il proprio obiettivo.
Per stazza, carisma, arte e costanza mi ricorda il musicista Paolo Fresu o il miglior Gianfranco Zola.
Di quei sardi che ti fanno sentire orgoglioso di esserlo e di poter dire ‘quel campione lì, vedi quel fenomeno, è un sardo vero come me’.
Sto seguendo, quando posso, questi ultimi mesi di preparazione di Andrea, prima della Ostar e ho avuto la fortuna di far coincidere le mie due visite in Sardegna con la sua presentazione e il varo al Molo di S. Elmo a Su Siccu.
Sempre col fido Governatore Cappellacci al fianco. Almeno in quello Ugo può andar sicuro di far bella figura. Vi scarico un paio di video registrati in queste occasioni per farvi vedere l’entusiasmo che ruota attorno ad Andrea e a ‘Vento di Sardegna’.
Il prossimo video di ‘Vento di Sardegna’, sempre con Andrea vittorioso, vorrei farlo a New York…….
Non sto scherzando, vorrei organizzare, come ‘opening’ del mio nuovo trasferimento nella Big Apple, un ”VENTO DI SARDEGNA DAY’ a Manhattan, la settimana dopo il suo arrivo a Newport Rhode Island.
Così, giusto per radunare le altre nostre eccellenze nella città più importante del mondo e far vedere ai colleghi della stampa americani che oltre a Porto Cervo, la Sardegna che va a vela ha un campionissimo mondiale e una barca stupenda la cui ‘think tank’ è a Medau su Cramu e il suo playground è a Su Siccu, in quella bellissima città sul mare chiamata Casteddu !
Pietro Porcella