Da Molentargius a Santa Gilla: viaggio in barca tra passato e futuro della laguna

Il profilo di Cagliari si tinge di rosa mentre la barca lascia la banchina del molo Dogane poco dopo le 18.30. Inizia con uno scenario suggestivo, la luce del tramonto su via Roma, la Cattedrale, le torri di Castello, il viaggio attraverso il corridoio ecologico da Molentargius a Santa Gilla, un percorso sull’acqua ancora in fase di sperimentazione ideato da Legambiente per unire i due stagni cittadini e avvicinare i centri dell’area metropolitana di Cagliari che si affacciano sulle aree protette di stagni e laguna.

L’appuntamento, riservato ad amministratori locali e giornalisti, è stato inserito ieri all’interno della Festa della Laguna, due giorni di incontri, degustazioni e spettacoli organizzati da Legambiente e Comune di Elmas a Gilliacquas, quartiere di Elmas che si affaccia sulla laguna. Un momento per riflettere sulle opportunità di crescita delle zone umide attorno a Cagliari, le possibilità economiche e turistiche, la tutela dell’ambiente, e soprattutto per pensare, in termini concreti, al progetto del parco naturalistico a valenza nazionale degli stagni di Santa Gilla e Molentargius già presentato dai comuni coinvolti alla Regione Sardegna.

“Sono due ambienti completamente diversi per caratteristiche e avifauna – ci racconta durante il viaggio in barca Felice Di Gregorio, professore di geografia dell’Università di Cagliari, rappresentante di Italia Nostra e animatore del progetto europeo Life-Natura-96-Gilia – entrambi molto delicati. La laguna che stiamo attraversando era molto pescosa, negli anni purtroppo è stata inquinata dagli scarichi di fiumi e attività varie; oggi i pescatori hanno ripreso a lavorare ma c’è un monitoraggio costante”.

I due stagni, collegati dalla laguna di Santa Gilla, affrontano ogni giorno problemi diversi: “A Molentargius il livello idraulico va tenuto costantemente sotto controllo – sottolinea Stefano Delunas, sindaco di Quartu – perché a causa delle acque piovane il livello di salinità cambia e c’è poi il rischio di danneggiare i nidi dei fenicotteri. Santa Gilla, invece, deve fare i conti con l’inquinamento, non ultimo quello causato dalle discariche Fluorsid”. L’azienda di Macchiareddu di recente è stata oggetto di indagini da parte della Procura con accuse di associazione a delinquere e disastro ambientale: scoperte, nel corso dell’inchiesta, venti discariche abusive e sversamento di fanghi acidi proprio a Santa Gilla, con gravi rischi per l’ambiente e la salute dell’uomo e degli animali che vivono nella zona.

Mentre la barca attraversa la laguna scorre il profilo della città di Cagliari: il porto con i suoi moli di levante e ponente, i palazzi di via Roma, i vecchi silos del grano ora abbandonati; attraversiamo Giorgino con la bella torre della Quarta regia, dove in passato i gabellieri riscuotevano un quarto del pescato dai lavoratori della laguna, e poi gli allevamenti di cozze,  via San Paolo con la necropoli di Tuvixeddu nello sfondo, la vecchia centrale Enel ora abbandonata con diverse baracche abusive costruite a ridosso.

FOTO. Il viaggio con Legambiente nella laguna di Santa Gilla

Durante il viaggio si avvicina la barca della polizia ittica, ci scorta fino all’arrivo, a Gilliacquas, e controlla che non ci siano pescatori di frodo in giro. “Nel progetto per la costituzione di un parco unico tra Molentargius e Santa Gilla, con ben 8mila ettari di territorio e acque da tutelare, è fondamentale coinvolgere i pescatori – sottolineano Vincenzo Tiana e Annalisa Colombu di Legambiente – l’impegno di proteggere questa zona con le sue straordinarie varietà avifaunistiche deve essere un impegno condiviso. E i pescatori sono i primi custodi dell’ambiente e della biodiversità”. Un’idea ribadita da Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente, che ricorda “La tutela dell’ambiente non deve essere vista come un limite allo sviluppo, e la cultura ambientale non è più solo patrimonio di pochi ma deve essere un obiettivo di tutti, con progetti studiati insieme a tutte le comunità e non calati dall’alto”.

Tre gli obiettivi condivisi per la creazione del parco unico, progetto ora in fase di valutazione negli uffici dell’Assessorato regionale all’Ambiente: la salvaguardia ambientale, il coinvolgimento dei pescatori e delle attività della zona, lo sviluppo dell’economia e del turismo. I 200 pescatori del Consorzio ittico Santa Gilla sono stati interpellati per definire obiettivi e priorità: “La vicenda Fluorsid ha profondamente danneggiato i pescatori e le loro famiglie ma è solo l’ultimo episodio dopo anni di inquinamento e discariche abusive – ribadisce Emanuele Orsatti, presidente del Consorzio – ecco perché dobbiamo lavorare insieme: il nostro futuro è qui, pensiamo alla pesca, produciamo ogni giorno 2 mila chili di arselle e 5 mila chili di cozze, ma ci sono anche tante risorse collegate come l’ittiturismo che può essere una grande opportunità”.

Con il nuovo parco di Molentargius e Santa Gilla verranno coinvolti i 17 comuni dell’area metropolitana di Cagliari, che con i suoi 450 mila abitanti rappresenta un terzo dell’intera popolazione della Sardegna.

Francesca Mulas

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