Il ministero dice No: bocciata la ricerca di petrolio nel mar di Sardegna

La commissione tecnica Via-Vas ha espresso parere negativo alla richiesta, pervenuta al ministero dell’Ambiente nel febbraio del 2015, di prospezione geofisica mediante tecnica “air gun” al largo della costa nord-occidentale della Sardegna da parte della società norvegese Tgs-Nopec (leggi). Il ministero si appresta a formalizzare nelle prossime ore questa decisione con il decreto a firma del titolare dell’Ambiente Gian Luca Galletti, che riprenderà il parere della Commissione di valutazione ambientale. Va ricordato che già nel 2015 un’analoga istanza della società Schlumberger nella stessa area si era conclusa con un provvedimento negativo.

Il No al nuovo progetto era già stato espresso al ministero, e rinnovato recentemente, dal governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, in appoggio a una analoga iniziativa della Corsica. Il rischio paventato dagli amministratori sardo-corsi è legato ai pericoli per i cetacei che popolano questa parte del Mediterraneo, definito appunto Santuario dei cetacei, e per tutto l’ambiente marino limitrofo alle coste.

La zona interessata dall’indagine che avrebbe voluto promuovere la società norvegese è molto vasta, si estende per circa 20mila chilometri quadrati, e l’esplorazione avrebbe dovuto prevedere l’utilizzo del metodo air gun, che genera picchi di intensità sonora sino a 260 decibel, particolarmente dannosi per i cetacei. Si trova inoltre a poca distanza da un’area marina protetta, un parco nazionale e uno regionale, cioè prospiciente a zone che per le popolazioni rappresentano concreta occasione di sviluppo secondo una naturale vocazione territoriale.

 

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