Chia, le dune non si possono comprare: “Sono demaniali, restituiremo i soldi”

Il contratto definitivo non si può stipulare, salta l’acquisto dei quattro ettari delle dune di Chia che il Gruppo di intervento giuridico voleva salvare dalla speculazione. Dopo aver siglato un preliminare di vendita l’associazione ambientalista aveva lanciato una colletta che aveva avuto una grande eco in tutta Italia ed erano stati raccolti più di 80mila euro da oltre 850 donatori. Ma ora è arrivato lo stop all’operazione che avrebbe dovuto tenere lontane le mani di imprenditori stranieri.  La grana è saltata fuori al momento della stipula del contratto definitivo: l’area che il Gruppo d’intervento giuridico (Grig) voleva acquistare da un privato è già demaniale. “Prima di stipulare il contratto definitivo, siamo andati oltre le visure a disposizione del notaio e abbiamo fatto accessi agli atti all’Agenzia del demanio e alla Capitaneria di Porto – spiega il presidente del Grig, Stefano Deliperi -. Da lì è saltato fuori che c’è un provvedimento di delimitazione demaniale del 2001 che non è mai stato trascritto, mai accatastato e mai caricato nel Sid-Portale del mare, il servizio informativo del Demanio”.

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Quell’angolo di paradiso che ambientalisti e donatori avrebbero voluto salvare dagli appetiti dei privati è già in mano allo Stato, ma neanche i proprietari lo sapevano. “Abbiamo avuto interlocuzioni con la Capitaneria e abbiamo accertato che non tutti i proprietari sono stati informati, quasi nessuno dei titolari degli otto lotti ha ricevuto comunicazioni formali – conferma Deliperi -. Non abbiamo stipulato il contratto definitivo e stiamo procedendo a diffidare il promissario venditore perché sistemi le carte col Demanio”. Ci potrebbero essere gli estremi per fare ricorso, ma l’associazione ambientalista non può andare oltre perché l’obiettivo era quello di tutelare le dune di Chia e ora si scopre che sono già sotto l’ala dello Stato. “È comunque un pasticcio all’italiana perché abbiamo scoperto che non ci si può fidare neanche dello Stato”, aggiunge il presidente del Gruppo d’intervento giuridico.

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La colletta lanciata dal Grig aveva subito riscosso molto successo in tutta Italia e ora che la trattativa per l’acquisto delle dune si è arenata, l’associazione corre ai ripari. “Stiamo procedendo a comunicare gli sviluppi, via posta e via mail, a tutti gli oltre 850 donatori e chiedendo loro gli estremi bancari per poter restituire tutti i soldi. Qualcuno ci ha detto che vuole lasciarli lo stesso per permetterci di portare avanti le nostre iniziative, ma crediamo sia giusto restituirli”. La sindaca di Domus de Maria, Maria Concetta Spada, aveva subito assicurato che quella fascia del litorale di Chia fosse già in mani pubbliche. “Il Comune ha però dato concessioni in quegli spazi, dovrebbero dialogare di più anche al loro interno – conclude Deliperi – di sicuro terremo alta l’attenzione per evitare che vengano realizzati abusi o magari dati altri permessi di girare spot televisivi con auto che scorrazzano in mezzo alla meravigliosa spiaggia di Chia”.

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Marcello Zasso

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