Giovanni Achenza, l’atleta paralimpico di Oschiri, regala alla Sardegna un’altra medaglia olimpica. Achenza, gallurese di 49 anni, ha conquistato il bronzo nel triathlon, specialità abbracciata dopo anni di handbike. A questi Giochi di Tokyo salgono così a tre le medaglie sarde dopo l’oro di Filippo Tortu e Lorenzo Patta nella 4×100 di atletica.
Achenza – Nanni per gli amici – ha fatto una gara perfetta. Lui diventato atleta paralimpico dopo un infortunio sul lavoro, avvenuto nel 2003. Achenza ha perso l’uso delle gambe dopo essere caduto da una scala, in seguito a una grave lesione midollare. La sua vita cambiò, ma non la forza d’animo. Achenza si è buttato a capofitto sullo sport, diventando uno dei più forti atleti al mondo.
Il bronzo di Tokyo è la seconda medaglia olimpica per il gallurese. Già a Rio 2016 Achenza salì ancora sul terzo gradino del podio. Quando cominciò con l’handbike, Achenza lo fece solo per accontentare le figlie che volevano andare in bici con lui e lo convinsero a provare quella nuova disciplina. La prova gli cambia la vita. Achenza prende confidenza del mezzo, si sente autonomo nei movimenti e ci prova ogni giorno con maggiore convinzione.
Nel 2009 è campione italiano della specialità per la prima volta. In quello stesso anno arriva nono ai Mondiali. Bissa il titolo nazionale nel 2015. L’anno successivo, come detto, vola a Rio. Nel mezzo decine e decine di competizioni in giro per il mondo. A Tokyo l’ennesimo successo. Un grandissimo.