Zes, scommessa su Cagliari: nuova base da 10 milioni di euro per i genovesi di Grendi

I genovesi di Grendi, la più azienda italiana di spedizioni, ha deciso di potenziare la base logistica di Cagliari: il 20 maggio la società ha inaugurato una nuova piattaforma, operativa nella nella Zona economica speciale (Zes).

Grendi stava già lì, dal 2013, nel retroporto della zona industriale: adesso però è stato raddoppiato lo spazio per lo stoccaggio e lo spostamento delle merci. La nuova struttura ha una superficie di 10mila metri quadrati e ha richiesto un investimento di dieci milioni di euro. “Un aspetto innovativo riguarda la costruzione dell’edificio, che è formato da elementi prefabbricati lunghi fino a 26 metri trasportati con un particolare sistema di carico”, è scritto in una nota. La struttura “si basa su speciali supporti sviluppati dalla stessa Grendi e portati sull’isola via mare senza impegnare autisti e camion”.

Anche le pareti rientrano hanno caratteristiche particolari: “Sono realizzate con pannelli che hanno un differente taglio termico, permettendo così di creare spazi variabili temperatura controllata, sino alla metà del volume complessivo dell’edificio. La copertura integra un sistema per la raccolta e lo smaltimento delle acque piovane ed è predisposta per un impianto fotovoltaico. L’illuminazione usa lampade led connesse a un sistema domotico che fornisce il controllo in tempo reale dei consumi elettrici e idrici. Intorno all’edificio un ampio piazzale permette la manovra dei veicoli industriali”.

“Intendiamo continuare a investire sia nella logistica di terra che in quella di mare puntando anche sui collegamenti intermodali con servizi ferroviari”, spiegano Antonio e Costanza Musso, amministratori delegati del Gruppo Grendi. “Il nuovo deposito è evidenza del nostro progetto di potenziamento della capacità logistica di Cagliari così come l’attività di Mito (Mediterranean intermodal terminal operator) che contribuisce al rilancio del ruolo strategico del porto canale di Cagliari, polo logistico naturale per l’import e l’export dell’Isola”.

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