Il giorno del nuovo Consiglio regionale

Alle 12,30 la Corte d’Appello di Cagliari dovrebbe proclamare i 60 nuovi consiglieri regionali della XV legislatura, quando sono passati 24 giorni dal voto del 16 febbraio.

Il giorno del nuovo Consiglio regionale è arrivato. Alle 12,30 la Corte d’Appello di Cagliari proclamerà i 60 consiglieri della XV legislatura, a distanza di 24 giorni dal voto del 16 febbraio. E questo per via di una legge elettorale che non sono ha tagliato i posti in Aula (da 80 a 60 appunto), ma soprattutto ha creato più di un grattacapo ai presidenti di seggio. Le schede annullate nelle otto circoscrizioni sono state migliaia.

Con la proclamazione dei consiglieri, verrà decretata la vittoria di Francesco Pigliaru che, insieme al centrosinistra, prende ufficialmente in mano il governo della Regione. Nella rosa dei 60, Pigliaru sarà infatti il primo, seguito per preferenze da Ugo Cappellacci, il presidente uscente e battuto. L’insediamento del nuovo governatore del palazzo cagliaritano di viale Trento avverrà alle 17.

Quanto agli altri 58 consiglieri, non ci dovrebbero essere altre sorprese nella ripartizione dei seggi. I meccanismi della legge elettorale hanno tagliato la rappresentanza della Gallura (passerà da 5 a 2), del Medio Campidano (dovrebbe scendere da 4 a 2) e dell’Ogliastra (dimezzata da 2 a 1). Ci guadagneranno i cagliaritani (un posto in più), i sassaresi (3 seggi in più) e i nuoresi (uno).

Col voto del 16 febbraio il Pd è tornato a essere il primo partito dell’Isola: 22,06 per cento di consensi a cui corrispondono 18 consiglieri sui 36 che si conteranno nel centrosinistra. La coalizione, infatti, ha superato la soglia del 40 per cento, incassando un premio di maggioranza del 60 per cento. Nei giorni scorsi sembrava che i democratici potessero arrivare a quota 19 seggi, ma l’ipotesi sembra tramontata. Forza Italia, che passa all’opposizione, è il secondo partito al 18,52 per cento, per un totale di 10 seggi. Tutti gli altri sono sotto il 10 per cento.

La proclamazione ufficiale degli eletti certamente aprirà il valzer dei ricorsi contro la nuova legge elettorale. Se ne annunciano parecchi non solo per il taglio subìto da Gallura, Medio Campidano e Ogliastra, ma anche per via dello sbarramento al 10 per cento imposto alle coalizioni. Una soglia, questa, che ha avvantaggiato i partiti piccoli alleati col centrosinistra o col centrodestra, ma ha penalizzato Sardegna Possibile di Michela Murgia e il Popolo sardo di Mauro Pili.

Dopo la proclamazione, Pigliaru avrà venti giorni di tempo per convocare la prima seduta del Consiglio. Il neogovernatore ha già fatto sapere che intende bruciare le tappe. Anche nella nomina della Giunta che, per prassi, si insedia prima dell’Assemblea. Pigliaru potrebbe presentarla già domani. Di certo entro la fine della settimana, per dedicare la prossima all’insediamento dell’Assemblea che, a sua volta, dovrà nominare il presidente. Gianfranco Ganau, il più votato di queste elezioni con oltre 10mila preferenze, è in pole per sostituire Claudia Lombardo.

Tra i partiti, chi rischia meno con la proclamazione è proprio il Pd. I suoi 18 posti sono praticamente certi. Oltre Ganau, dovrebbe essere confermata l’elezione di Piero Comandini, Cesare Moriconi, Lorenzo Cozzolino, Valter Piscedda, Gigi Ruggeri, Gavino Manca, Luigi Lotto, Salvatore Demontis, Rossella Pinna, Pietro Cocco, Alessandro Collu, Daniela Forma, Roberto Deriu, Giuseppe Meloni, Antonio Solinas, Mario Tendas, Franco Sabatini.

In quota Sel, attendono di diventare ufficialmente consiglieri Francesco Agus, Luca Pizzuto, Daniele Cocco e Eugenio Lai. Per il Partito dei Sardi, Augusto Cherchi e Pier Mario Manca; per i Rossomori Emilio Usula e Paolo Zedda. Due seggi anche al Centro democratico con Anna Maria Busia e Roberto Desini. La Sinistra sarda dovrebbe piazzare Fabrizio Anedda e Giommaria Deriu. Infine: Mondo Perra (Psi), Gavino Sale (iRs), Efisio Arbau (La Base) e Gaetano Ledda (Upc).

Salvo sorprese, questi i dieci azzurri: Alessandra Zedda, Stefano Tunis, Edoardo Tocco, Alberto Randazzo, Pietro Pittalis, Oscar Cherchi, Marco Tedde, Antonello Peru, Ignazio Locci e Giuseppe Fasolino. L’Udc dovrebbe eleggere Giorgio Oppi, Gigi Rubiu, Gianni Tatti e Gian Filippo Sechi. Per i Riformatori, Michele Cossa, Luigi Crisponi e Attilio Dedoni. Tre consiglieri spetterebbero pure al Psd’Az, con Angelo Carta, Christian Solinas e Marcello Orrù. Praticamente sicuri anche Mario Floris (Uds) e Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia). Nella Lista Randaccio, invece, Modesto Fenu dovrebbe aver superato Luca Sanna.

Alessandra Carta

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