“Il Governo non faccia retromarcia sulle Zone franche urbane (Zfu): garantisca i finanziamenti previsti e la Regione farà la sua parte, contribuendo anche economicamente all’avvio di uno strumento che consideriamo strategico per rilanciare l’attività delle imprese in contesti urbani particolarmente disagiati e che può diventare un volano per il rilancio complessivo dell’economia regionale”. È questa la posizione dell’assessore della Programmazione e al Bilancio, Raffaele Paci, affinché “venga superata la disposizione della Legge di stabilità già approvata, la quale cancella integralmente, per il 2015 e della metà per il 2016, le risorse individuate per le zone franche urbane da una norma convertita in legge meno di cinque mesi fa”.
Paci ha aggiunto: “Per anni il succedersi di disposizioni legislative e previsioni finanziarie ha ritardato l’attivazione delle Zone franche urbane – ricorda il vicepresidente della Giunta -. Finalmente quest’anno i provvedimenti assunti ad aprile sembravano consentire l’avvio di questo importante strumento di sostegno a una parte delle imprese, garantendo loro una adeguata dotazione finanziaria statale e consentendo che alle risorse nazionali si affiancassero quelle erogate direttamente dalle Regioni. Per questa ragione, oltre a confermare che la Regione Sardegna intende supportare con proprie risorse il rapido avvio delle Zfu, ribadiamo che il Governo deve immediatamente scendere in campo con un adeguato supporto economico. In caso contrario, con tutta probabilità, si impedirebbe l’effettivo avvio di queste aree a fiscalità agevolata, le cui potenzialità per la promozione di crescita economica e occupazione sono indubbie”.
“Nessun passo indietro sulle Zone franche urbane, piuttosto il Governo faccia marcia indietro sulla decisione inserita nella Legge di Stabilità di cancellare le risorse destinate alla rinascita economica di zone in difficoltà”, è l’invito lanciato invece dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. “Ha ragione l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci – continua Zedda – e bene ha fatto il deputato Marco Meloni a presentare un emendamento che prevede il ripristino delle risorse statali nella Legge di stabilità e che verrà esaminato dalla commissione Bilancio della Camera nei prossimi giorni”. Per Cagliari Zona franca urbana significa soprattutto Sant’Elia: “Portare nel quartiere – aggiunge Zedda – nuove imprese che potrebbero godere di una fiscalità di vantaggio in cambio del 30% dei posti di lavoro a residenti nel quartiere, come prevede la norma sulle zone franche urbane, sarebbe il completamento di un lavoro che darebbe nuova vita a una delle aree più belle della città”.
A prendere posizione sull’azzeramento dei fondi per le Zfu è anche il Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente che ha scritto al ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, per sollecitare un intervento legislativo in favore degli imprenditori della provincia più povera d’Italia. “I benefici della Zona franca urbana destinati alle imprese della Provincia di Carbonia-Iglesias siano estesi al pagamento dei contributi Inps degli artigiani e commercianti. La crisi non arretra, anzi dopo due anni dalla sottoscrizione del Piano Sulcis è accresciuta in maniera esponenziale”. Il vicepresidente Elio Cancedda dice ancora: “A chi vive il quotidiano della nostra comunità non gli sarà sfuggito la continua chiusura di attività commerciali e artigianali; le nostre città sono disseminate di serrande abbassate. Una chiara fotografia del malessere diffuso. Nel Sulcis non c’è più economia, basta osservare i consumi di energia. Si aggiunga la pretesa delle amministrazioni locali: Imu, Tari, Tasi, divenute insopportabili. C’è poi l’ulteriore balzello del discutibile deposito cauzionale richiesto da Abbanoa. Non possiamo rinunciare ai benefici delle Zfu“.