Circa duemila persone hanno accolto Massimo Zedda alla Fiera di Cagliari in un clima di festa. In quasi un’ora e mezzo di intervento ha trattato diversi temi caldi della sua campagna elettorale e della Sardegna che vorrebbe e più volte Zedda ha parlato degli avversari di centrodestra, definendo Christian Solinas e Matteo Salvini “candidato senza faccia” e “ministro a tempo perso”. La conferenza stampa di poche ore prima col senatore sardista affiancato dal leader della Lega, da Silvio Berlusconi e da Giorgia Meloni, secondo il candidato del centrosinistra è legata al fatto che “non sono interessati alla Sardegna, ma stanno solo facendo le loro primarie per le Europee”.
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Zedda durante il suo lungo intervento si è lasciato scappare anche una lacrima: “Ho visto una signora commossa e mi ha contagiato – si è giustificato – ma spero che siano altri a piangere dopo lunedì”. Con l’appello finale ha invitato i presenti a darsi una mossa in queste ultime ore che mancano all’apertura dei seggi: “Una telefonata a un parente, a un amico incerto o un volantino distribuito: fino a domenica si può conquistare un voto”. Per il candidato presidente della Regione del centrosinistra i giochi sono aperti e per questo c’è stata la calata dei big del centrodestra, ma lui crede che il sorpasso nell’ultimo chilometro sia possibile. “Siamo pari e patta ed è per questo che si sono trasferiti, armi e bagagli, perché hanno paura di avere un incidente di percorso prima delle Europee – ha detto in conclusione, tra gli applausi – ed è anche un elemento d’orgoglio: saremo i primi in Europa a sconfiggere populismi, destre e fascismi. Di queste elezioni ne parleranno al Senato degli Stati Uniti d’America per aver bloccato in un’isola l’avanzata drammatica di queste persone: noi ce la faremo”.
M.Z.