Il presidente Solinas sta facendo le prove per cercare di allargare la maggioranza, magari sostituendo la Lega col Partito democratico. I Dem chiudono la porta in faccia a questa possibilità, ma prima di precisarlo il capogruppo in Consiglio regionale Gianfranco Ganau aveva dichiarato in tv: “Credo che l’ipotesi di un grande centro sia realistica e anche auspicabile”. Poi ha fatto marcia indietro. Ma, nel farlo, ha anche lanciato una frecciata contro i Progressisti: “Vorrei ricordare infine che, ad oggi, i consiglieri di minoranza passati con la maggioranza di centrodestra non sono stati certamente eletti nelle liste del nostro partito”. Le parole dell’ex sindaco di Sassari hanno provocato l’immediata reazione dell’ex primo cittadino di Cagliari. “Come Progressisti – replica Massimo Zedda -, siamo impegnati nella costruzione di un soggetto politico aperto a chiunque abbia a cuore il lavoro, l’ambiente come motore di sviluppo, la giustizia sociale, i diritti e l’autonomia reale della nostra Isola: un soggetto che possa portare la Sardegna a competere con le altre regioni italiane ed europee”. Già il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, aveva detto che il passaggio in maggioranza sarebbe un “suicidio” per chiunque.
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“In un momento storico in cui le destre, in Europa, in Italia e in Sardegna, lavorano per soddisfare gli interessi di piccoli o grandi gruppi funzionali a risultati elettorali, servono progetti seri e alternativi, comprensibili, concreti e attuabili nei prossimi anni per governare nell’interesse di tutti – si legge in una nota dell’esponente dei Progressisti -. In Sardegna, i gruppi di minoranza in Consiglio regionale hanno dimostrato capacità di proposta e impegno ogni volta che si è discusso di leggi che fossero a favore delle cittadine e dei cittadini. Al contrario, con orgoglio e con lo stesso impegno, ci siamo opposti a questo presidente e alla sua maggioranza ogniqualvolta le loro proposte hanno riguardato solo ed esclusivamente la moltiplicazione delle poltrone e lo spreco di risorse pubbliche“.
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“Non è tempo di equivoci, siamo alternativi al presidente pro tempore e alla maggioranza che governano l’isola in questo momento: per i loro obiettivi politici ma anche per l’incapacità amministrativa che dimostrano ogni giorno. Non esistono progetti strategici, ma solo piccole idee di bassa lega. Il rischio concreto è quello di perdere gli ingenti finanziamenti europei legati al Piano per la ripresa – conclude Massimo Zedda -. È necessario che il lavoro che come opposizione stiamo facendo nell’aula del Consiglio regionale possa concretizzarsi anche all’esterno, nei territori e nelle comunità di tutta la Sardegna”.