Il matrimonio gialloverde che ha portato Cinquie Stelle e Lega a governare insieme il Paese, qua in Sardegna non si può fare. Se a Roma le due anime – seppur tra mille tensioni – convivono, nell’Isola la Lega ha vinto le elezioni, conquistato spazio in Giunta e la presidenza del Consiglio regionale mentre i pentastellati devono accontentarsi del primo ingresso nell’assemblea di via Roma. La capogruppo M5s Desirè Manca, non vuole collegamenti tra i rapporti nazionali e quelli locali. “Non dobbiamo mai paragonare la situazione nazionale con quella regionale, non esiste un’alleanza tra la Lega e il Movimento cinque stelle: esiste un accordo di programma, un contratto stipulato e firmato da entrambi i partiti con degli obiettivi ben precisi – spiega a margine della seconda seduta, durata giusto il tempo per eleggere presidente il leghista Michele Pais -. Il contratto non ha niente a che veder con la situazione che abbiamo qua in Sardegna: la Lega per noi rappresenta, comunque, un partito che ha vinto le elezioni e oggi ha conquistato anche la presidenza del Consiglio, e il Movimento cinque stelle è all’opposizione”.
“L’opposizione per noi rappresenterà un motivo di grande lavoro e di ispezione, che molto probabilmente il Consiglio regionale sardo non ha mai vissuto come faremo sicuramente noi qua”, annuncia la capogruppo Desirè Manca mostrando un approccio che ricorda i primi ingressi grillini nelle istituzioni, quando si portavano dietro l’apriscatole. “È una frase famosa che ci ha contraddistinto in tutti questi anni – commenta – personalmente ho lavorato cinque anni nell’amministrazione comunale di Sassari e abbiamo dimostrato che il lavoro è stato tanto”. Quella palestra le è servita a raggiungere la massima istituzione regionale. “Alla fine sono riuscita ad arrivare qua in Regione proprio grazie al lavoro che abbiamo portato avanti nell’amministrazione comunale sassarese dove all’inizio nessuno ci conosceva – aggiunge – e poi alla fine tutti sapevano che cosa faceva e da chi era rappresentato il Movimento Cinque stelle a Sassari. Così succederà, ne sono certa, anche nel Consiglio regionale”.
Nei primi giorni di vita del nuovo Consiglio regionale l’abbigliamento della capogruppo grillina è stato uno dei temi più dibattuti, ma lei non se ne cura e guarda oltre. “Se c’è chi ha tempo da perdere con queste questioni, lo faccia pure, a me non fanno nessun effetto. Mi interessa lavorare, ma qui a ben 44 giorni dalle elezioni, non ci sono ancora le condizioni per farlo: è assurdo. Tutte le questioni delicate sono ferme e in attesa di risposte perché non sono ancora stati neanche nominati tutti gli assessori della Giunta – conclude -. I partiti non trovano un accordo e chi paga sono la Sardegna e i sardi”.
Marcello Zasso