“Ci fa piacere che i ministri vengano in Sardegna in vacanza e si preoccupino delle problematiche dell’Isola, ma auspichiamo e riteniamo più opportuno che, in futuro, i rappresentanti del Governo prendano contatti e coinvolgano le Autorità regionali”. Così il vicepresidente della Sardegna, Raffaele Paci, in riferimento alla visita a sorpresa del ministro della Difesa, Roberta Pinotti (leggi) alla base militare di Teulada. “La posizione della Regione sui poligoni militari è stata espressa più volte e resta la stessa – prosegue Paci – non abbiamo firmato il protocollo d’intesa, ma resta aperto il tavolo con il Governo. La Sardegna ha diritto a una diminuzione della pressione delle servitù militari e continua a chiedere a Roma indennizzi economici per i danni causati nelle e dalle aree militari”. Nei prossimi mesi andrà in Aula il decreto Ambiente e per la Giunta sarà questa “l’occasione per far sentire la voce della Regione Sardegna e trovare una soluzione che sia accettabile per tutto ciò che concerne le aree militari, rispetto alle bonifiche e all’equiparazione delle soglie di inquinamento delle aree militari e industriali”.
Sulla stessa linea d’onda anche il capogruppo del Pd in consiglio regionale Pietro Cocco, che “pur esprimendo gradimento per le visite che i Ministri dello Stato effettuano in Sardegna – si legge in una nota – condivide con il vicepresidente della Giunta Raffaele Paci che sarebbe stato opportuno prevedere il coinvolgimento del Presidente Pigliaru su un argomento di fondamentale importanza come quello sulla presenza delle servitù militari che gravano sul territorio della Sardegna”. Cocco invita il Ministro, “in un quadro più ampio di rapporti tra Stato e Regione, di prendere atto della volontà espressa all’unanimità dal Consiglio Regionale che con l’ordine del giorno di cui è primo firmatario, ha impegnato la giunta regionale affinché si proceda verso una graduale dismissione dei poligoni militari – si legge ancora nella nota – verso un riequilibrio in termini di compensazione economica dei danni ambientali subiti nel corso degli anni, una possibile riconversione dei poligoni ad uso esclusivo civile, nonché una previsione di eventuali fiscalità di vantaggio. Su questi e sugli altri punti, il consiglio regionale e il Partito Democratico della Sardegna non sono disposti ad arretrare e continueranno a vigilare per il rispetto delle posizioni assunte dalla Regione”.