Viadotto crollato, mossa della Regione: “Struttura alternativa al ponte di Oloè”

Un ponte provvisorio che metta fine all’isolamento dei territori dopo il crollo del ponte di Oloè. Una decisione presa dalla Giunta guidata dal presidente Christian Solinas che ha annunciato la scelta per dare, nell’immediato, risposte alle comunità. Il governatore ha sottolineato che “in attesa che il ponte torni ad essere un collegamento sicuro, abbiamo tenuto fede agli impegni presi con i territori con l’obiettivo di ridurre quanto più possibile i pesanti disagi nei collegamenti che ormai da anni gravano sulla popolazione residente e sull’intero comprensorio agricolo del comune di Oliena”. Il ponte ssarà del tipo Bailey, ossia una struttura in acciaio che verrà posizionata immediatamente a valle rispetto a quello romano e che “limiterà i disagi causati dalla chiusura del ponte di Oloè, ancora sotto sequestro”, sottolinea Solinas.

Per l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Roberto Frongia, si tratta di un provvedimento fondamentale per venire incontro alle comunità, soprattutto di Oliena e Dorgali, “penalizzate dall’interruzione della strada provinciale che collega i due paesi”. Nella zona che soffre l’interruzione del collegamento ci sono circa 370 aziende agricole che si occupano soprattutto di allevamento ovicaprino e di coltivazione di uva e olive. Dopo la chiusura del ponte, che costituiva il collegamento principale della zona, il traffico era stato dirottato sul ponte romano, in località Pappalope, ma con l’aumento del passaggio sono emersi segni di criticità strutturale che ne hanno reso necessaria la chiusura.

LEGGI ANCHE: Ponte di Oloè, due comunità isolate: Oliena e Dorgali pronte alla battaglia

Un fattore che ha portato il Comune di Oliena a chiedere un intervento della Regione presentando un progetto alternativo all’utilizzo del ponte romano. Sul ponte in acciaio speciale con impalcatura ecologica in legno potrà transitare una tipologia di traffico limitata alle 30 tonnellate. Ci sarà una sola corsia con il senso unico alternato. Il periodo massimo di utilizzo del ponte è fissato in base al tempo necessario per la riapertura del ponte di Oloè (o, eventualmente, nella realizzazione di un nuovo ponte) e non dovrà superare i due anni.

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