Vaccini, Ats contro Solinas e Nieddu: lite politica sulla pelle dei sardi fragili

Mentre i sardi attendono la dose anti-Covid (sebbene non manchino i deliri no vax), il centrodestra al governo della Regione è alla guerra sulla pelle dei sardi. Lo scontro politico ruota intorno alle somministrazioni alla ‘Categoria 1‘ della campagna vaccinale, ovvero i “cittadini fragili e fragilissimi“. Quelli che dovevano essere protetti con rapidità, invece sopra le loro teste si sta consumando uno scontro al vetriolo. Il commissario dell’Ats, Massimo Temussi, smentisce sia il presidente Christian Solinas che l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, sebbene l’uno e l’altro abbiano detto di aver fatto riferimento ai numeri di Ats.

La querelle si trascina da tre giorni. È cominciata il 29 aprile, quando Solinas ha detto: “Su 14mila persone fragili e fragilissime contattate per fissare un appuntamento per la somministrazione del Pfizer, solo 3.800 hanno accettato. In queste condizioni diventa difficile mandare avanti la campagna vaccinale”. Nieddu gli ha fatto eco a poche ore di distanza, aggiungendo: “I dati sull’attività delle chiamate per l’adesione dei pazienti a elevata fragilità e dei soggetti con disabilità grave ci vengono trasmessi dall’Ats, così come certificati dalle segreterie Cup (centro unico di prenotazione)P, che si occupano materialmente di contattare, in questa fase, i cittadini appartenenti a determinate categorie vulnerabili”, L’assessore ha detto ancora: “Dal 22 aprile le persone che rientrano in questi gruppi vengono chiamate direttamente. Nei giorni scorsi dal Cup hanno registrato un’adesione di circa 3.000 persone a fronte di 14mila chiamate. Il dato delle mancate adesioni include i rifiuti, ma anche situazioni con persone che, per diversi motivi, non hanno fornito la propria disponibilità immediata a essere vaccinate”.

Si era capito subito che qualcosa non tornasse. Anche perché tra le “3.800” adesioni di cui ha parlato Solinas e le “circa 3mila” menzionate da Nieddu c’è uan bella differenza. Non solo: Solinas e Nieddu hanno sollevato un polverone, quando invece non passa giorno senza che Temussi non esalti la campagna vaccinale da lui gestita e ne parli come fosse una roba galattica da modello mondiale, quando invece la Sardegna continua a essere indietro. E soprattutto si procede schizofrenicamente. Il microcosmo di ciascuna persona è un piccolo spaccato dalla realtà: si conoscono persone con gravi patologie non ancora vaccinate e professionisti e professionisti in perfetta salute e non impiegati in lavori sanitari a cui sono state inoculate sia la prima che la seconda dose. Fatto sta che lo scontro nel centrodestra ha toccato livelli assurdi.

Temussi, attraverso le pagine de L’Unione Sarda, è tornato sui numeri di cui Solinas e Nieddu hanno parlato l’altro giorno attribuendoli ad Ats, ma il commissario dell’Azienda per la tutela della salute ha preso le distanze. Rispetto alle dichiarazioni del governatore e dell’assessore, Temussi ha fornito intanto un numero diverso. Per il commissario di Ats le adesioni sono state “3.274 su oltre 14mila chiamate”. L’unica cosa che coincide tra la versione di Solinas e Nieddu e quella di Temussi p che in quei 10mila e passa rifiuti ci sono coloro che non hanno proprio accettato di aderire alla campagna e quanti “hanno chiesto di non fare il vaccino nell’immediato” o necessitano prima “di un consulto con lo specialista”. Per il resto, due pianeti diversi. Rispetto a Solinas e Nieddu – e qui sta la smentita  più grossa – Temussi ha detto che “sono ricompresi in questa quota” dei 10mila rifiuti “anche i numeri” di telefono “errati, inesistenti e di persone che si sono spostate negli ultimi anni dall’Isola“.

Ciò vuol dire che Temussi ha prima di tutto puntato la prua contro Solinas che come suo solito ha scaricato le colpe su altri, in questo caso sui fragili. Il 29 aprile il governatore si è permesso di dire che “in queste condizioni diventa difficile mandare avanti la campagna vaccinale”, riferendosi alle non adesioni. Temussi, invece, spiega che 10mila adesioni non sono andate a buon fine anche perché dal Cup hanno fatto chiamate a vuoto.  Insomma, un vergognoso pasticcio in cui non si capisce chi abbia ragione, dal momento che Nieddu e lo stesso Solinas hanno commentato dei numeri senza sapere realmente cosa fossero. O peggio – e questa è l’altra ipotesi – il governatore e l’assesore hanno parlato senza che l’Ats abbia spiegato prima di cosa si trattasse. Nieddu, addirittura, nello stesso comunicato del 29 aprile si è lagnato contro “qualcuno che lascia andare a strumentalizzazioni”. Non ha fatto nomi. Ma non poteva riferirsi a Temussi perché il commissario di Ats solo oggi ha parlato.

Il risultato è che da tre giorni va avanti questo teatrino inutile, senza che nulla sia cambiato per i fragili disposti a fare il vaccino ma ancora ignorati dall’Ats. Non esattamente un modello da imitare, a differenza di quando fa credere a giorni alterni questa maggioranza di centrodestra. Si aggiunga che da giorni si attende la spiegazione di Ats su come i sardi devono fare per riprogrammarsi nelle somministrazioni dei vaccini, se dopo una prima rinuncia ci hanno ripensato.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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