Vaccini ai fragili, la Giunta: “Troppi no”. Ma Ats ignora le domande dei cittadini

È la rappresentazione plastica di una campagna vaccinale che fa acqua: da una parte la Giunta, velenosa coi troppi sardi, “persone fragili e fragilissime”, che hanno rinunciato al vaccino; dall’altra l‘Ats, braccio operativo della Regione, che non spiega come fanno i cittadini a riprogrammare la propria adesione, se per caso ci hanno ripensato. Una contraddizione in termini, segno di una macchina organizzata oliata male e che funziona peggio.

Il bubbone è scoppiato il 29 aprile, quando il presidente Christian Solinas ha denunciato: “Su 14mila persone fragili e fragilissime contattate per fissare un appuntamento per la somministrazione del Pfizer, solo 3.800 hanno accettato. In queste condizioni diventa difficile mandare avanti la campagna vaccinale”. A distanza di ore, con un comunicato notturno, quei numeri sono stati ripetuti dall’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, che ha aggiunto, senza fare nomi: “Dispiace che, come già accaduto in passato, qualcuno si lasci andare a strumentalizzazioni”.

A chi si riferisse Nieddu, non è dato saperlo; né ci capisce se Solinas abbia intenzione di gettare la spugna. Fatto che da lunedì 26 aprile, proprio in seguito alla segnalazione di tanti lettori, Sardinia Post ha contattato l’Ufficio stampa dell’Ats per chiedere lumi sulle domande più frequenti rivolte al nostro giornale. Primo: “Se una persona si è prenotata sul portale ‘Sardegna Salute’ ma non è potuta andare all’appuntamento fissato, cosa deve fare per riprogrammarsi?”: Oppure: “Se una persona ha rifiutato il vaccino una prima volta, può inoltrare una seconda prenotazione?”.

Posto che non vaccinarsi sia un atto gravissimo di negligenza verso se stessi e il prossimo, Solinas e Nieddu (cui spetta trovare soluzioni) si lagnano coi troppi sardi che rifiutano l’inoculazione delle dosi. Ma a fronte di tanti ripensamenti, l’Ats guidata da Massimo Temussi non risponde a quesiti utili per ‘recuperare’ quei cittadini che hanno cambiato idea. Il risultato è una campagna vaccinale a tratti schizofrenica e comunque segnata da numeri che collocano la Sardegna sempre nella parte bassa della classifica nazionale. Solo il 16 aprile l’Isola ha centrato il primo obiettivo fissato dal commissionario Francesco Paolo Figliuolo durante la sua visita a Cagliari, ovvero le 12mila dosi al giorno, in attesa di arrivare a regime a quota 17mila.

Adesso si tratterà di capire se Solinas, Nieddu e Temussi riusciranno a mettersi d’accordo e a trovare una linea d’azione comune per recuperare terreno, non solo coi fragili, ma pure coi ‘no vax’ pentiti. Non solo: se la decisione dell’Ats di contattare telefonicamente le persone si è rivelata un fallimento, è probabile che ci siano problemi logistici a cui bisogna mettere una pezza. Specie se, una volta persa la telefonata (e si tratta di una possibilità non affatto remota), le persone non ricevono risposta quando richiamano al numero che trovano sul proprio cellulare. (al. car.)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share