Urne aperte in 38 Comuni: si vota sino alle 23. Subito dopo lo scrutinio

Urne aperte in 38 Comuni in tornata elettorale delle Amministrative: i fari sono puntati su Iglesias e Assemini, gli unici due centri sopra i 15mila abitanti che rinnovano l’Assemblea civica. Vuol dire possibilità di ballottaggio – il 24 giugno – nel caso in cui nessun candidato raccolga in questo primo turno il 50 per cento più uno delle preferenze. Si vota sino alle 23, subito dopo lo scrutinio che Sardinia Post seguirà in diretta con aggiornamenti da tutti i seggi.

Oltre Iglesias e Assemini, si scelgono i nuovi sindaci a Decimomannu e Maracalagonis, che fanno parte della Città metropolitana di Cagliari. Nella provincia del Sud Sardegna urne aperte a Collinas, Donori, Furtei, Fluminimaggiore, Gesturi, Iglesias, Ortacesus, Senorbì, Seui, Teulada e Villaspeciosa. Nell’Oristanese, elezioni ad Ales, Boroneddu, Cabras, Modolo, Narbolia, Nughedu Santa Vittoria, Pompu, Riola Sardo, Simala, Soddì, Villaverde. Nel Nuorese si vota a Galtellì, Irgoli, Jerzu, Macomer, Meana Sardo, Oliena e Sindia. Nella provincia di Sassari, tornata elettorale ad Aglientu, Budoni, Cheremule, Chiaramonti, Palau e Sedini.

Nei trentasei Comuni sotto i 15mila abitanti, c’è una sola lista per ogni candidato sindaco e non è ammesso il voto disgiunto. Ovvero, si è obbligati a dare la preferenza al candidato consigliere inserito nella stesso cartello elettorale di un determinato aspirante primo cittadino. Ma ci si può limitare a mettere la croce solo sul nome del sindaco in corsa. Vince la lista che prende più voti, anche se la percentuale raccolta è sotto il 50 per cento (in caso di tre o più candidati): si parla infatti di sistema elettorale maggioritario a turno unico. In questa fascia di Comuni c’è tuttavia una distinzione da fare: la doppia preferenza di genere, con la possibilità di scrivere sulla scheda il nome di un uomo e una donna, è prevista solo nei centri compresi tra i 5mila e i 15mila abitanti.

La doppia preferenza – c’è l’appello del collettivo femminile Coordinamento3 – è valida anche nei centri sopra i 15mila residenti. Per il resto il sistema elettorale di questi Municipi più grandi risulta differente, a cominciare dal voto disgiunto: significa poter assegnare la preferenza a un aspirante consigliere comunale inserito in una lista diversa da quella del sindaco al quale si decide di dare il voto. Proprio per via di questo sistema, nei Comuni sopra i 15mila abitanti c’è il rischio della cosiddetta anatra zoppa: vuol dire la vittoria di un primo cittadino, anche al ballottaggio, che non ha poi la maggioranza in Aula. La composizione della futura assemblea civica si decide coi voti del primo turno.

Iglesias e Assemini rientrano nel gruppo dei 109 centri italiani che hanno più di 15mila abitanti; gli altri 36 Comuni sardi fanno invece parte di quelle 652 amministrazioni con una popolazione inferiore. Nell’Isola il Municipio più piccolo che cambia il sindaco è Soddì, nell’Oristanese, che conta poco più di 100 abitanti. Da segnalare i 5 Comuni che sarebbero dovuti tornare alle urne e invece saranno governati da un commissario straordinario perché non si è presentato alcun candidato sindaco: è il caso di Austis e Ortueri nel Nuorese, di Sarule e Magomadas nell’Oristanese e di Putifigari nel Sassarese. (al. car.)

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