Unione Europea, obiettivo lavoro: alla Sardegna 444 milioni

444,8 milioni di euro per l’Isola dal Fondo sociale europeo. Prende avvio oggi, con la riunione del Comitato di sorveglianza del Programma operativo Fse, la programmazione del Fondo 2014-2020. A disposizione per la Sardegna oltre 444,8 milioni, appunto: 280 milioni in meno rispetto alla dotazione finanziaria 2007-2013, pari a 675.053.206 euro, a causa del passaggio all’Europa a 27 e della contrazione del budget complessivo del Fse. “L’Isola sconta una sottovalutazione delle esigenze reali di questa Regione – ha spiegato l’assessore del Lavoro Virginia Mura – Dobbiamo essere davvero bravi, perché le risorse che ci troviamo a utilizzare nel prossimo futuro sono assai più limitate rispetto a quelle ottenute fino ad oggi”.

La strategia di sviluppo concentra il 70% delle risorse in cinque priorità e in quattro obiettivi assi-tematici, a cui si aggiunge l’assistenza tecnica, articolati in 11 priorità di investimento selezionate dalla Regione. Il primo asse riguarda l’occupazione e mette a disposizione circa 170 mln – accesso al mercato per le persone in cerca di lavoro e inattive, compresi i disoccupati di lunga durata, attività autonoma e creazione d’impresa, adattamento dei lavoratori, imprese e industriali ai cambiamenti e modernizzazione del mercato stesso del lavoro. Il secondo punta all’inclusione sociale e lotta alla povertà con 89 mln – inclusione attiva e miglioramento dell’accesso ai servizi, compresi quelli sociali e cure sanitarie. Il terzo può contare su 155 mln per l’istruzione e la formazione – riduzione e prevenzione dell’abbandono scolastico precoce, miglioramento della qualità e dell’efficacia dell’istruzione superiore, rafforzamento della parità di accesso alla formazione permanente, miglioramento dell’aderenza al mercato del lavoro dei sistemi d’insegnamento e formazione. Il quarto, infine, riguarda la capacità istituzionale e amministrativa – investimento sull’efficacia delle amministrazioni pubbliche – ed è finanziato con 15,45 mln. Per l’assistenza tecnica, infine, sono disponibili 13,3 mln.

“Il ruolo del Fse – ha spiegato l’assessore Mura – è stato e seguiterà ad essere un ruolo cruciale. Non è un mistero che i fondi nazionali e regionali per le politiche del lavoro negli ultimi anni sono stati sempre più contenuti, nonostante l’aggravarsi delle condizioni del mercato del lavoro. La Giunta intende dare un segnale chiaro – ha assicurato l’esponente dell’esecutivo – e continuerà a farlo. Le politiche del lavoro devono convertirsi e diventare sempre più politiche attive, perché le sole politiche passive non risolvono le ragioni strutturali della crisi. E le politiche attive del lavoro – ha chiarito Mura – devono agire sulle competenze, sulla formazione intesa come strumento per rispondere alle esigenze vere delmondo produttivo, e non come strumento autoreferenziale delleagenzie formative, sulla valorizzazione del capitale umano, sull’istruzione, sul contrasto all’abbandono degli studi. E devono essere integrate a tutte le altre politiche di rilancio dell’economia isolana”.

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