“Riteniamo vergognoso l’atto della nomina di Paolo Pirino a Presidente del CdA dell’ERSU di Cagliari da parte del Presidente della Regione Ugo Cappellacci“. Inizia così la dura presa di posizione di Unica 2.0 all’indomani della nomina di Pirino, che ha preso il posto della dimissionaria Daniela Noli (candidata alle elezioni regionali). “Siamo disgustati dalla condotta del Presidente della Regione il quale, a circa 10 giorni dalle elezioni, blinda un ente nominando la massima carica in prospettiva meramente elettorale: la carica di Presidente disprezzata e bistrattata per essere usata come merce di scambio per assicurarsi tutti i voti della lobby, Comunione e Liberazione, di cui Paolo Pirino fa parte, forte di vecchie figure politiche clientelari”.
L’associazione studentesca ricorda che l’ente ha visto diminuire di anno in anno i fondi destinati alle borse di studio e al fitto casa. “Un’ultima stangata è la recente approvazione in finanziaria dell’azzeramento dei fondi per il 2014\2015: insomma anche in campagna elettorale Cappellacci è riuscito a infierire sul sistema di diritto allo studio in Sardegna, ormai già smantellato e messo in croce. Siamo inoltre convinti che un ente importante come l’ERSU non debba essere soggetto a questi abusi di potere, a partire innanzitutto dalla composizione del suo organo principale, in cui è auspicabile che siano nominate, secondo le regole, persone competenti nel campo del Diritto allo Studio per venire incontro alle esigenze degli studenti in questo delicato periodo storico.
La nota si conclude con un riferimento al nuovo presidente del Cda: “Parliamo proprio di quel Paolo Pirino, esponente di Comunione e Liberazione, che diversi anni fa è stato rappresentante degli studenti proprio nel CdA dell’ERSU: tra le sue (in)gloriose conquiste ricordiamo l’approvazione del restrittivo e rigidissimo regolamento delle case dello studente che, per esempio, impedisce agli studenti che ci vivono di avere ospiti oltre la mezzanotte. Del suo mandato ricordiamo il dissenso e il malcontento diffusi che aveva causato tra gli studenti universitari”.