Uffici regionali in affitto, parla Erriu: “Per ristrutturare servivano 8 milioni”

Magari bastassero due milioni. Il problema è che di milioni, per tirare a lucido la sede dell’assessorato al Lavoro, in via XVIII Febbraio, ne servono otto. Ecco perché abbiamo preferito ricorrere alla locazione”. L’assessore regionale agli Enti locali e finanze Cristiano Erriu difende il trasferimento degli uffici in via San Simone, nel palazzetto di proprietà dell’imprenditore-editore Sergio Zuncheddu. Una scelta che nei mesi scorsi aveva fatto gridare allo scandalo i sindacati: “Solo per l’affitto, la Regione pagherà un milione di euro l’anno, mentre per ristrutturare l’attuale sede dell’assessorato sarebbero bastati due milioni. È una scelta incomprensibile, che comporta un enorme danno per le casse pubbliche”.

“Non so che dati abbiano i sindacati e da quale documento abbiano ricavato quelle cifre – dice oggi l’esponente della giunta Pigliaru -. Prima di optare per via San Simone, abbiamo chiesto uno studio di fattibilità all’assessorato regionale ai Lavori pubblici. Volevamo capire quale fosse la scelta migliore. Cosa è emerso? Che se avessimo voluto mettere a norma la sede di via XVIII Febbraio, che presenta numerosi problemi, dall’impianto elettrico a quello fognario, avremmo dovuto spendere otto milioni di euro. A quel punto, considerato anche il fatto che la struttura presenta numerosi problemi, dall’assenza di parcheggi alla disposizione degli uffici, visto che nasce come scuola alberghiera, abbiamo deciso di sfruttare il contratto già in essere per via San Simone e trasferire gli uffici”.

La giunta, come riferito dall’assessore Erriu, a quel punto ha preferito puntare sulla realizzazione di un nuovo complesso di uffici nell’area dell’ex caserma Trieste, in viale Trieste, e nel frattempo “riempire tutti gli spazi già a disposizione, come quelli di via San Simone, dal momento che c’era già un contratto firmato”.

“L’obiettivo – prosegue Erriu – rimane quello di azzerare completamente il costo degli affitti: su questo siamo stati molto chiari. Si tratta di un momento di transizione, che oltretutto rispetta i dettami delle norme sulla spending review. Ora si tratta solo di velocizzare l’iter per la realizzazione del nuovo complesso di viale Trieste”. (pa. so.)

 

 

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