Swg conferma il testa a testa Cappellacci-Pigliaru. La delusione di Pili, ultimo tra i big

Nuovo sondaggio sulle elezioni sarde. E sostanziale conferma del quadro fornito l’altro ieri da Data Media. A realizzarlo è stato, per conto del Partito democratico, l’istituto Swg di Trieste e a darne notizie è il sito specializzato Clandestino web.

Testa a testa. Swg assegna al governatore uscente Ugo Cappellacci un risultato che va da un minimo del 36,1 per cento a un massimo del 38,8 (Data Media assegnava il 38 per cento, con un margine di errore del 3 per cento). A Francesco Pigliaru Swg dà una forbice tra il 35,8 e il 37,4 (Data Media, sempre col margine di errore del 3, dava al candidato del centrosinistra il 35,69.

Un po’ più basso, secondo Swg, il dato di Michela Murgia, che pure ottiene un dato minimo che le garantirebbe di superare abbondantemente la soglia di sbarramento (14,3) e un dato massimo del 17 per cento. Data Media, invece, le ha attribuito un 20,1 un o per cento e quindi – considerando il solito margine di errore del 3 per cento – un risultato minimo quasi uguale a quello che Swg indica come massimo.

QuanTo agli altri candidati, il quarto in classifica si conferma il leader di “Unidos” Mauro Pili a cui Swg accredita una forbice tra il 3,7 e il 4,1 per cento (Data Media gli ha attribuito il 3). Seguono tutti gli altri con percentuali tra il 2,3 e il 2,7 per cento.
“Questi i numeri di cui siamo entrati in possesso – commenta il sito Clandestinoweb – e che confermano, tra l’altro, un atteggiamento di forte disinteresse al voto che porta alla sua massima espressione sia gli indecisi che gli elettori che decideranno di non recarsi alle urne”.

Il grande deluso. Il sondaggio Data Media-Unione sarda ha suscitato la reazione di Mauro Pili il quale ha dichiarato: “Non sarà certo un sondaggio privo di qualsiasi credibilità a fermarmi. Io lotto per la mia terra, lo faccio senza nascondermi, a viso aperto. Da sempre. So che questi sondaggi vengono fatti per inquinare la campagna elettorale, per colpire nemici e favorire amici”.

Pili ha citato un altro sondaggio, realizzato da Renato Mannheimer, che gli attribuirebbe un risultato ben diverso: almeno il 20 per cento delle preferenze e un grado di popolarità pari al 91 per cento. Ma il celebre sondaggista, interpellato da l’Unione sarda, l’ha smentito. Ha infatti precisato che effettivamente quasi un anno fa (nel febbraio, prima delle Politiche) realizzò per Mauro Pili un sondaggio. Ma i dati di allora, ha aggiunto, oggi non hanno più alcun rilievo: “Pili faceva parte del Pdl e non erano conosciuti né i suoi avversari né le coalizioni alle quali si sarebbe contrapposto. Senza contare che in un anno può cambiare tutto. Il dato che lo dà oggi tra il 3 e il 5%? Non ho elementi per smentirlo”.

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