Striscione M5s al posto del Tricolore, Puddu si scusa. Ma prefetto informato

Il sindaco di Assemini, Mario Puddu, si è scusato su Facebook per aver appeso in Comune uno striscione di M5s, il suo partito, con l’hashtag #ilmiovotoconta, un gesto a cui Sardinia Post ha anche dedicato un editoriale (leggi qui). Ma intanto è partita la segnalazione alla Prefettura perché – anche se Puddu non lo scrive, ma risulta dalle foto – per fare spazio al lenzuolo bianco dei Cinque Stelle, il primo cittadino ha arrotolato la bandiera dell’Italia e quella dell’Europa. Di qui l’informazione data al prefetto da Alessandro Casula, esponente del Pd e candidato alle Amministrative del prossimo 10 giugno. Puddu rischia una denuncia.

Puddu, in un lunghissimo post, ha scritto, tra le altre cose, di averlo affisso lo striscione sul tetto del Municipio “perché
perché il sessanta per cento dei cittadini di Assemini ha votato per le forze politiche a cui domenica è stato impedito di far nascere il tanto atteso governo del cambiamento”. Solo che il Comune è un’istituzione pubblica, non l’edificio di partito: di qui le polemiche. Puddu dice ancora: “In tanti hanno approvato, altri no, perché è vero che non potevo rappresentare il pensiero di tutti. Ecco, voglio scusarmi con loro, mi spiace se si sono sentiti offesi, non era nei miei propositi, anche perché in me c’è sempre l’intento di migliorare lo stato delle cose e il desiderio di interpretare il pensiero del maggior numero di persone”.

Sul fronte della segnalazione in Prefettura, anche Casula si è affidato a Facebook. Nel suo post si legge: “Il sindaco di Assemini ha deciso ancora una volta di usare la casa istituzionale dei cittadini per farsi notare e per proprio tornaconto personale. Gli ricordo sono morte tante persone per difendere quella bandiera (riferito al Tricolore): sono stati innumerevoli gli uomini che sono morti per dar vita alla nostra Repubblica, come il caporal maggire Giuseppe Pintus, asseminese. Mi auguro che il Prefetto – sottolinea Casula – prenda seri provvedimenti per questo gesto ignobile che offende i cittadini: non avevamo veramente bisogno di altre prove dell’inadeguatezza di questa persona nell’essere un degno rappresentante di tutti i cittadini. Viva la Repubblica, viva la Costituzione, viva la bandiera italiana”.

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