Stadio di Cagliari, Truzzu: “Solinas non dà 50 milioni ma ne spenderebbe 300”

Paolo Truzzu ha rotto gli indugi. Il sindaco di Cagliari ha risposto ieri alle dichiarazioni fatte alla Rai dal governatore Christian Solinas che all’improvviso ha deciso di stoppare il progetto del nuovo stadio a Cagliari. Un investimento che “parte da lontano – ha sottolineato Truzzu – un lavoro lungo che ha coinvolto due amministrazioni di colore diverso: una di centrosinistra e una di centrodestra. Sia in Comune che in Regione”. Col primo cittadino del capoluogo stanno anche il Cagliari calcio e la Costim srl, il partner industriale nella realizzazione del complesso di Sant’Elia.

Il niet di Solinas al nuovo stadio di Sant’Elia è arrivato dal nulla. Prima le resistenze a mettere nella Finanziaria 2023 i 50 milioni di euro che è il co-finanziamento della Regione, poi l’obbligo ad ammettere il ripensamento. Per il governatore il nuovo stadio deve nascere a Su Stangioni, quartiere affacciato all’inizio della 554. Così, senza che vi sia uno straccio di progetto.

Su questo Truzzu non l’ha mandata a dire. Anzi. “Si parla, poiché non ho visto alcun documento ufficiale, di un progetto da 70 milioni. Non conosco le carte, perché niente risulta depositato presso i nostri uffici, quindi potrei fare valutazioni parziali e mi scuserete. Ma mi viene da dire subito che il costo di uno stadio non varia dal quartiere in cui si colloca. Inoltre, a prima vista, non si è fatta alcuna valutazione sulla spesa, oltre che dei tempi, relativi agli espropri di terreni privati. Servono inoltre ingenti opere di urbanizzazione, di strade e parcheggi da costruire, bonifiche, mitigazione del rischio idrogeologico, trasporto pubblico da organizzare”.

Il sindaco di Cagliari ha fatto una stima sulla eventuale realizzazione di uno stadio a Su Stangioni, come vorrebbe Solinas. E ha chiarito: Servono almeno 300 milioni, dicono i tecnici, con un tempo di pianificazione di cinque-sei anni come minimo, a cui si devono aggiungere almeno tre di costruzione dell’impianto. Peraltro con gli Europei persi, perché entro il 14 febbraio (non il 7) il Comune deve siglare la convenzione con la Figc, la Federazione italiana gioco calcio. Significa anni di lavoro buttati via”.

In Aula Truzzu ha completato così il proprio ragionamento: “Abbiamo una soluzione a portata di mano. Serve coraggio e non paura. Serve amore per Cagliari e per la Sardegna. Servono 50 milioni da spalmare in tre anni, che sono nella disponibilità della Regione. Siamo pronti a ragionare su tempi e modi perché abbiamo sempre fatto della leale collaborazione istituzionale la direttrice a cui ispirare i nostri comportamenti e le nostre scelte. Ma cambiare luogo, significa non fare lo stadio. Con il rischio concreto di non fare nulla, certi di pagare alto il prezzo politico di un’occasione mancata”.

Truzzu ha poi spiegato che si arriva a 50 milioni di quota regionale perché verrebbe realizzato uno stadio “da 30mila posti anziché da 20mila, capace quindi di ospitare anche competizioni importanti come gli Europei”. Il sindaco ha aggiunto ancora: “Il nuovo stadio a Sant’Elia non è solo un’opera pubblica di proprietà del Comune di Cagliari e che verrà data in concessione a chi si aggiudicherà la gara, non è solo un’opera pubblica per la Sardegna, ma anche parte di un progetto di rigenerazione di un intero quartiere. Sant’Elia prenderebbe finalmente nuova vita diventando un grande hub sostenibile, sportivo, culturale e sociale, vissuto ogni giorno e non una volta ogni due settimane. Capace di fornire opportunità di crescita e sviluppo a tutta la città”.

Ieri in Consiglio regionale Massimo Zedda, predecessore di Truzzu in Comune, nonché promotore dell’iniziativa sul nuovo stadio, ha duramente attaccato Solinas. A lui si sono uniti anche il Cagliari Calcio e la Costim che hanno diffuso in cui parlano di una “data limite”, fissata al “31 marzo” per ottenere “il finanziamento da 50 milioni di euro dalla Regione”.

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