Sfida Bonaccini-Schlein, Pd sardo ancora fermo. E spunta aneddoto su Franceschini

A due mesi dalle Primarie del prossimo 19 febbraio, i dem sardi non hanno deciso da che parte stare. Se con il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, o con la sua ex vice, Elly Schlein, eletta deputata alle Politiche del 25 settembre.

Al momento sul posizionamento dei dem isolani ci sono solo incontri interlocutori promossi dal segretario Emanuele Cani, ma non è detto che il Pd sardo proceda unito. Per ora solo il consigliere regionale Roberto Deriu ha sciolto le riserve schierandosi con Bonaccini.

La campagna elettorale dei due aspiranti segretari dem non ha regalando scintille ma contenuti: il governatore emiliano sta costruendo il canovaccio della sua narrazione politica sui temi del lavoro, sul ruolo della classe dirigente e sul plus valore che può derivare dall’esperienza politica in Regione. La Schlein, invece, ha messo al centro l’ecologismo e la costruzione di una società più a misura delle donne.

E mentre nel Pd sardo si costruiscono ipotesi di alleanze convergenti o divergenti rispetto ai programmi elettorali dei due candidati, i dem isolani non mancano di guardare alle mosse dell’ex ministro Dario Franceschini, oggi senatore, uno che è stato pure segretario dei dem nel 2009 dopo la disfatta di Walter Veltroni alle Politiche dell’anno prima. Franceschini nel suo curriculum ha un record: nel Pd si è sempre schierato dalla parte giusta. Anche con Matteo Renzi, osteggiato nel 2012, quando l’ex sindaco di Firenze sfidò Pierluigi Bersani e perse. Ma sostenuto la volta successiva, quando Renzi incassò la guida del partito anche con l’appoggio di Franceschini.

Adesso l’ex ministro della Cultura ha deciso di sostenere la Schlein. Franceschini è stato il primo big che ha rotto gli indugi e deciso di portare il Pd nel terreno dell’ecologismo e del femminismo con una donna che dal Partito democratico era uscita. Adesso la Schlein è di nuovo dentro con l’obiettivo di cambiare il partito.

La posta in gioco con le Primarie di ottobre è altissima: in ballo non c’è solo la guida della più grande forza progressista italiana. Il nuovo segretario dei dem sarà anche il candidato premier alle Politiche del 2027. (al. car.)

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