Screening di massa per il Covid, Agus: “Non è chiaro quanti saranno i tamponi”

Ennesimo scontro a distanza tra Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, e il presidente Christian Solinas. Stavolta l’oggetto della contesa sono i tamponi rapidi anti-genici, quelli su cui si baserà il lavoro di Andrea Crisanti, il virologo romano che ha fatto il miracolo in Veneto lo scorso marzo ed è stato ingaggiato dalla Giunta con l’obiettivo di riportare a zero i contagi.

Agus, in un post su Facebook, ha fatto notare le due diverse versioni sull’acquisto dei test rapidi per lo screening di massa che è stata anticipato a Natale, ha annunciato stasera lo stesso Solinas. Questo l’incipit che accompagna di “dubbi” di Agus. “Ma i tamponi rapidi, quelli necessari a testare in breve tempo l’intera popolazione dell’Isola su cui si baserebbe il “piano Crisanti”, sono già stati acquistati? Me lo chiedo perché, giusto ieri, il commissario dell’Ats ha fatto sapere che “c’è un accordo quadro” ma che occorre ancora “verificare prezzi e garanzie degli eventuali fornitori” e che per ora “non si può dire come e quando si partirà con lo screening”.

Ancora dal post del consigliere regionale: “Una tesi molto diversa rispetto a quanto detto dalla Giunta appena quattro giorni fa, quando in un comunicato si è parlato invece di “un acquisto già avvenuto di 1 milione e 100mila test antigenici rapidi orofaringei con l’opzione di un altro milione, mediante gara Invitalia” e di consegne entro questa settimana. Se davvero non si fosse compiuto ancora alcun acquisto, nel breve periodo gli unici tamponi rapidi su cui potremmo contare per lo screening sarebbero i 200mila promessi dalla Protezione civile nazionale, visto che la Sardegna, al contrario di altre sette regioni, nel mese di settembre non ha ritenuto di dover partecipare al maxiappalto per l’acquisto dei dispositivi guidato dalla Regione Veneto”.

Per Agus “si tratta, non lo so ma lo immagino, di prodotti difficilmente reperibili nel mercato in grandi quantità per cui è lecito temere che il muoversi tardi possa portare ai problemi già visti nel mese di marzo per le mascherine o poche settimane fa per i vaccini antinfluenzali: prezzi alti e quantità scarse. Uno screening capillare della popolazione – prosegue il capogruppo dei Progressisti – è senz’altro utile. Allo stesso modo è indispensabile dotare la regione di un vero Comitato Scientifico, purché sia gestito e consultato in maniera meno opaca rispetto al precedente. Per questo è indispensabile un chiarimento da parte della Giunta regionale: su temi come questo è bene evitare l’”annuncite”, malattia per cui ancora non esiste vaccino, la confusione e la circolazione di informazioni contrastanti da parte dei diversi attori impegnati nella gestione dell’emergenza. Ne va della fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni”.

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