Per Saremar la strada obbligata è la gara, che sarà espletata entro l’anno. Al bando non potrà partecipare la stessa società, anche se riuscirà ad evitare il fallimento, in quanto è stata condannata dalla Commissione Europea a restituire gli 11,8 milioni di euro ottenuti dalla Regione nel 2012 per la costituzione della Flotta sarda – aiuti di Stato e violazione del principio della libera concorrenza – e sarà cancellata dal registro delle imprese. Impraticabile anche l’ipotesi di costituire una società mista pubblico-privato, caldeggiata dai sindacati, per concorrere al bando. Lo ha riferito alla commissione Trasporti del Consiglio regionale, l’assessore competente Massimo Deiana, sentito in audizione. L’esponente della Giunta ha illustrato la drammatica situazione in cui si trova la compagnia di navigazione che nelle scorse settimane è stata ammessa al concordato preventivo dai giudici del Tribunale di Cagliari. In attesa della nomina dei commissari liquidatori, la Regione sta lavorando a un nuovo contratto di servizio da 14 milioni di euro per garantire i collegamenti verso le isole di Carloforte e La Maddalena a partire dall’1 gennaio 2016. “Entro l’anno sarà espletata la gara – ha confermato Deiana – potranno partecipare tutti i vettori comunitari. Obiettivo della Regione è assicurare l’efficienza dei servizi e mantenere i livelli occupazionali”. Riguardo all’ipotesi di una società a capitale misto pubblico-privato, l’assessore ha spiegato che nel caso “la Regione dovrebbe impegnarsi a trovare un partner nel mercato internazionale senza nessuna certezza sull’aggiudicazione della gara”. L’idea della Giunta è invece quella di inserire una premialità nel bando di gara per chi decidesse di assorbire il personale di Saremar, circa 180 lavoratori tra marittimi e amministrativi. “E’ l’unica strada percorribile per salvare i posti di lavoro – ha spiegato Deiana – per la compagnia che vincerà la gara non sussiste infatti nessun obbligo di assunzione del personale ex Saremar”.
Se la gara d’appalto per la gestione dei servizi di trasporto marittimo tra la Sardegna e le isole minori è l’unica strada percorribile, almeno il bando deve essere assegnato per tutte le rotte e non singolarmente. E’ questa la condizione che pone la Fit Cisl alla vigilia della prima assemblea pubblica cittadina sulla vertenza Saremar, prevista per domani alle 11 a La Maddalena – venerdì è fissato un altro confronto a Carloforte. Sarà presente anche Deiana, che parteciperà al Consiglio comunale aperto alla cittadinanza per confrontarsi sul caso Saremar dopo l’ok del Tribunale di Cagliari al concordato preventivo liquidatorio. “La situazione è irrecuperabile – dice all’ANSA Valerio Zoccheddu segretario regionale della Fit Cisl – e non mi pare proprio pensabile che ci sia qualche imprenditore disposto a sborsare 11 milioni di euro alla Regione per pagare il debito creato con la scelta di varare la Flotta sarda. Per noi l’importante è che non ci sia una parcellizzazione delle gare e delle rotte perchè questa prospettiva, come insegnano passate esperienze, non garantisce la qualità del servizio e il mantenimento dei posti di lavoro”. Secondo il sindacato anche l’idea della società mista è “impraticabile. Il pubblico, visto come sono andate le cose, non offre più garanzie del privato. Anche perchè – sottolinea ancora Zoccheddu – bisogna ricordare che la Saremar, sino all’avvento della Flotta sarda, aveva i conti in ordine”.