#Sardegna2014. Ugo Cappellacci ha scelto l’hashtag per le primarie del centrodestra, e con quella scritta che ha il “cancelletto” davanti, costruito il logo della sua Pagina Facebook, nuova di zecca, lanciata in Rete oggi. Si chiama, appunto, “Sardegna 2014 – Sostieni la battaglia delle primarie”.
Sullo sfondo i Quattro Mori e 208 “mi piace” raccolti dall’ora di pranzo alle 16,30. Il governatore spinge sull’acceleratore, passata una settimana dalla chiamata alle urne rivolta all’intero il centrodestra. Tanto che domani (dopo il rinvio di venerdì scorso) si apre il primo faccia a faccia coi partiti alleati.
Gli incontri bilaterali cominciano con i Riformatori che ieri, attraverso il coordinatore regionale Michele Cossa, nonché vicepresidente del Consiglio regionale, hanno messo un paletto fermo: «Prima di aprire la discussione sulle primarie, si risolva il nodo delle Province (cancellate e semplicemente commissariate)». Cappellacci, a ben vedere, ha accettato il diktat, visto che ha scelto di convocare per primi proprio i liberaldemocratici. Il governatore chiuderà il giro di consultazioni giocando in casa, quindi chiamando a raccolta il Pdl, anche per fare sintesi, entro la fine del mese.
I vertici a due serviranno per stabilire le regole delle primarie. Su tutto si tratterà di decidere se far votare solo gli iscritti ai diversi partiti o allargare la partecipazione a tutti i simpatizzanti del centrodestra. Il tema non è di poco conto, specie nel Pdl. Per una ragione: nella fila berlusconiane, il governatore ha il controllo di quasi tutte le tessere. Ma in virtù di questo, gli anti-Cappellacci stanno cominciando a premere per ottenere primarie aperte.
Di certo, dalla modalità di voto dipenderà la candidatura di Mauro Pili, il deputato pidiellino che continua ad agitarsi: ieri sembrava che dovesse sciogliere le riserve, invece, su Facebook, si è limitato a lanciare “Medas, sabios, unidos”, ovvero “pensieri di libertà e riscatto” dedicati ai sardi.
Proprio stamattina, a margine di un incontro con la stampa a Villa Devoto, Cappellacci ha detto: «Non stacco per le ferie, ritengo di poter incontrare tutti i segretari dei partiti entro il mese di agosto». Il governatore ha poi evitato di proseguire il duello a distanza con Mario Diana, il consigliere regionale oristanese che da tempo è in rotta di collisione con Cappellacci, tanto da aver lasciato il gruppo del Pdl per formare “Sardegna è già domani (insieme al presidente dell’Aula, Claudia Lombardo, e al sassarese Nanni Campus“).
Per le primarie Diana si è già candidato, ma Cappellacci l’ha stoppato in virtù della sua uscita dalla maggioranza. E oggi, rispondendo alle accuse di Diana, il governatore ha detto: «Non ho l’abitudine di fare l’uomo solo al comando e propendo per un meccanismo partecipato».
Quanto ai rapporti col Pdl nazionale, il presidente della Regione ha chiarito: «Che per la Sardegna non ci sia una sensibilità e un interesse di base è un dato di fatto, ma credo che si debba dialogare, la politica ha il dovere di trovare modi e occasioni per rinnovarsi».