A Sardegna Ricerche non c’è crisi: un portavoce a 5.700 euro al mese

Tra la giunta regionale e i vertici di Sardegna Ricerche ci dev’essere qualche problema di comunicazione. E pure molto serio. In particolare sul significato di ‘risparmio’ e ‘taglio delle spese’, obiettivi sui quali l’esecutivo sta puntando parecchio. Poi si scopre che il presidente di Sardegna Ricerche, l’imprenditrice immobiliare Ketty Corona, decide di punto in bianco di nominare per via diretta un portavoce e pagarlo 51mila euro per nove mesi, dal 4 aprile al al 31 dicembre. L’ex assessore agli Affari generali della giunta Cappellacci quindi, accorda al nuovo arrivato uno stipendio di 5.666 euro lordi. Al mese. E a Capodanno niente (forse) impedirà a Sardegna Ricerche di confermare il contratto. Per il momento, ai piani alti della Regione non commentano. Si lasciano sfuggire solo due, significative parole: “Siamo esterrefatti”. Ma fanno capire che nei prossimi giorni gli uffici verificheranno se la procedura, attivata in base alla legge nazionale 150 del 2000, sia corretta.

Il fortunato si chiama Alessandro Fois e in Regione è molto conosciuto (e stimato). Dice il curriculum (guarda) che dopo la laurea in filosofia, nel 2001, e un master alla Bocconi nove anni dopo, ha trovato soprattutto impieghi di natura discrezionale, a partire dal 2009, conferiti  tutti nel periodo in cui il presidente della Regione era Ugo Cappellacci. Che con Fois deve essersi trovato talmente bene da nominarlo committente dell’ultima, sfortunata campagna elettorale. Per le elezioni, l’ex governatore ha trovato posto in consiglio regionale mentre Fois è rimasto a terra. Per un mese e mezzo. Il 4 aprile scorso infatti, il Comitato tecnico di gestione di Sardegna Ricerche presieduto da Ketty Corona istituisce il posto di “portavoce degli organi di vertice della società” e arriva Alessandro Fois.

fois_file_provvidenze_ridimensOltre al sostanzioso stipendio, la nomina di Fois è ‘interessante’ anche per un altro motivo: crea un precedente. Questo significa, sulla carta, che qualsiasi presidente di qualsiasi ente regionale potrebbe decidere, seguendo l’esempio di Ketty Corona, di nominare un portavoce. Attingendo così alle casse pubbliche per pagare un uomo di fiducia incaricato di svolgere un’attività – informare i cittadini sull’attività dell’ente – già coperta da professionisti del settore: gli addetti stampa che, vista la delicatezza del loro ruolo, devono attenersi a precise regole deontologiche, in primis la verità dei fatti, a garanzia dei cittadini.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it 

 

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