Sanità, lo strano scontro tra Lega e Udc: ‘Commissione consiliare ferma da mesi’

Uno scontro strano. Stranissimo. L’ennesimo dentro la litigiosa maggioranza di centrodestra che guida la Regione. Il tema è la sanità. Ad aprire la guerra politica è la consigliere della Lega, Annalisa Mele, che se la prende con il presidente Udc della relativa commissione in Consiglio regionale. La Mele, riporta l’agenzia di stampa Dire, accusa il centrista Domenico Gallus di non far lavorare il parlamentino che si occupa di salute nel palazzo di via Roma.

Mele – eletta nel collegio di Oristano, medico di professione – è leghista come l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu. Il quale saprà con certezza di questa presa di posizione della consigliera-compagna di partito. Ma siccome l’Udc guida la Direzione generale dell’assessorato attraverso il top manager Marcello Tidore, è quantomeno sospetto che la Mele abbia deciso questo attacco frontale. Di sicuro c’è dell’altro sotto, che ancora non è venuto fuori. Anche perché i rapporti tra Nieddu e Tidore sono ottimi. Non solo: le convocazioni delle commissioni vengono fatte in accordo con l’assessore di riferimento. Quindi non si capisce come mai la Mele si sia infilata tra Nieddu e Gallus. La stessa Mele è componente dell’organismo consiliare, quindi aveva modo per discutere con Gallus.

Fatto sta che la medica leghista dice: “La commissione Sanità è ferma da diversi mesi e si sta limitando periodicamente a fare audizioni”. La Mele parla di “organo politico centrale al palo, con proposte di legge non esaminate”. La Mele ne cita tre: “Riconoscimento della figura del caregiver, autismo e infermiere di famiglia”. E questo “mentre l’offerta sanitaria continua ad accentrarsi sui due grossi poli elefantiaci, Cagliari e Sassari, a scapito di Oristano e Nuoro, e delle loro strutture periferiche difese solo a voce”.

Che la protesta delle Mele nasconda qualcosa, si capisce dalle stesse ermetiche parole dette sempre all’agenzia Dire. “La politica deve riconquistare dignità, non scatenando zuffe e polveroni solo quando sono in crisi rendite di posizione, vacillano prospettive politiche, o fervono squallide manovre e manovrine per cementare nuove o vecchie alleanze tra capibastone”. La consigliera non fa nomi né dà ulteriori dettagli. Si milita a dire: “Il lavoro a favore del malato, in maniera disinteressata, va svolto quotidianamente, soprattutto dietro le quinte, in silenzio, incalzando e sollecitando anche nei giorni di festa, i pigri, i dirigenti lenti o addirittura irresponsabili. Vivendo davvero la sanità come una missione. Non come il terreno della propria fortuna politica, e delle proprie prospettive elettorali. Il malato esiste sempre, con le sue sofferenze e i suoi disagi. Non solo quando tira aria di elezioni”.

Adesso basterà un giro di gossip perché da Palazzo si sappia la vera posta in gioco dietro la nota della Mele, oltre le accuse formalizzate nella nota stampa. Una cartina di tornasole sullo strano scontro Lega-Udc arriva dal commento che sul caso fa il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus. “Nel 2021 – osserva – la commissione Sanità si è riunita pochissimo e sempre e soltanto su richiesta esplicita e vincolante dell’opposizione. Fosse stato per la maggioranza, con tutta probabilità, non avremo fatto nemmeno quelle poche riunioni che ci hanno visto impegnati”.

Le parole di Agus confermano che la Mele, prima di oggi, non si è mai presa la briga di protestare contro i lavori bloccati. “Tanto – osserva con sarcasmo Agus -, mica siamo nel bel mezzo di una pandemia, aggravata da una gravissima crisi di tutti gli ospedali dell’isola per la cura di tutte le altre patologie”. Il capogruppo dei Progressisti fa notare ancora: “In questi mesi calendarizzare le riunioni della commissione Sanità è stato reso più difficile dal fitto calendario d’impegni sia dell’assessore Nieddu, che assurdamente lamenta la carenza di confronto col Consiglio, sia dal commissario di Ats, Massimo Temussi, nominato dalla stessa maggioranza. Non mettiamo in dubbio i loro impegni – fa notare Agus -, ma crediamo che la massima Assemblea sarda non possa essere snobbato da un Esecutivo i cui assessori ormai non si degnano nemmeno di partecipare alle riunioni d’aula sulle leggi di loro stretta competenza. Questi comportamenti denotano un aperto disprezzo verso l’organo legislativo e non aiutano nemmeno i colleghi di maggioranza”.

Sul clima che si respira in maggioranza, Agus regala una pennellata finale: “Due settimane fa un’importante riunione della commissione Sanità sul tema della vaccinazione ai soggetti fragili è stata interrotta dopo appena due ore di confronto perché il presidente del consiglio (il leghista Michele Pais), anche lui espressione dello stesso partito che oggi si lamenta, ha preferito continuare il dibattito sulla legge poltronificio, vera priorità della maggioranza”. Ovvero il dl 107 sui maxi staff da 60 persone e una spesa aggiuntiva di sei milioni di euro annui. (al. car.)

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