Sanità, appello dei sindacati a Solinas: “Ripensare la riforma della Asl unica”

Subito al lavoro sulla sanità, già in questa primavera, ripensando in particolare la Asl unica ma senza vanificare le cose buone fatte sinora. Queste le richieste di Uil Fpl e Cisl Fp indirizzate al neo presidente della Regione Christian Solinas a poche ore dal passaggio di consegne con il governatore uscente Francesco Pigliaru. Richiamata l’attenzione del segretario del Psd’Az, in questo caso dal sindacato degli infermieri Nursing Up, anche sull’attuale situazione dell’ospedale Brotzu.

“Abbiamo tutti diritto a una sanità a misura delle nostre necessità, ma soprattutto di buone pratiche e non di retorica”, dichiara la segretaria generale di Uil Fpl Fulvia Murru. “Le aziende sanitarie si stanno adeguando lentamente e faticosamente alla nuova riforma – sostiene -. Uil non ha mai condiviso l’istituzione della Asl unica e ora è meglio fermarsi a riflettere e aprire un confronto con gli operatori del settore”.

In particolare, continua, “è necessario ripensare percorsi che valorizzino le attività assistenziali negli ospedali più periferici garantendo servizi più prossimi ai cittadini”. Anche perché, spiega Murru, “nei territori dove la riforma prevede una diminuzione degli attuali servizi, stanno nascendo centri specialistici privati non convenzionati”. Quindi, “è necessario garantire almeno gli attuali standard assistenziali perché dove arretra il pubblico arriva subito il privato: in un territorio vasto come la Sardegna i presidi periferici vanno tenuti aperti”.

Il segretario di Cisl Fp, Davide Paderi, insiste sulla necessità di “revisione della Asl unica, con la riforma totale della sanità sarda e non solo della rete ospedaliera”. Ma, prima di ciò, “è necessario un confronto con il presidente Solinas. Quanto al Brotzu, il segretario di Nursing Up Diego Murracino parla di “un’azienda al collasso che sta vivendo un’emergenza organizzativa e gestionale che affligge il personale sanitario tanto da rendere difficoltoso per gli infermieri ottemperare alle prerogative professionali e deontologiche proprie”. “Negli ultimi cinque anni – afferma – abbiamo vissuto violazioni contrattuali e turni di lavoro massacranti e le dimissioni dei direttori Generale, Sanitario e Amministrativo sono l’epilogo di una situazione drammatica”.

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