Rimpasto, la Lega da Solinas. Ultimo giro di incontri. Ipotesi Udc ai Lavori pubblici

Alessandra Carta

Dopo la pausa del week-end, alle 17,30 (salva anticamera) riprendono a Villa Devoto gli incontri bilaterali del centrodestra per fare il punto sugli obiettivi di legislatura, a partire dai quali il presidente Christian Solinas e gli alleati vogliono modulare il rimpasto della Giunta.

Ovvio che i punti programmatici da concordare sono la ‘scusa’ politica che i partiti – non solo quelli di centrodestra – inventano per darsi un tono quando è arrivato il momento di cambiare le caselle di governo. La differenza in questa legislatura è che sono pochissimi, malgrado le promesse iniziali di Solinas, gli assessori con competenze specifiche.

Il primo partito che oggi il governatore incontra è la Lega. A Villa Devoto andrà il consigliere e coordinatore regionale Dario Giagoni, a cui il Carroccio ha dato il mandato di non cedere deleghe. Ma Solinas non ha alcuna intenzione di farlo perché non intende indispettire i vertici nazionali, ciò che comprometterebbe una sua eventuale candidatura alle Politiche del prossimo anno.

Le camicie verdi dovrebbero quindi mantenere con certezza la Sanità, il Personale e i Trasporti, in mano rispettivamente a Mario Nieddu, Valeria Satta e Giorgio Todde. Non che sui tre non ci siano malumori interni al partito, ma altra cosa è perdere una casella in Giunta, sebbene la Lega sia sovradimensionata rispetto ai sette consiglieri.

Il rimpasto nasce proprio dal nuovo equilibrio numerico che si è andato formando in Aula, dove l‘Udc è passato da tre a sei scranni. Un raddoppio importante che allo scudo crociato dà diritto a due deleghe nell’Esecutivo, anche perché nel frattempo i Riformatori si sono dimezzati. Erano quattro, per poi diventare tre e adesso sono scesi a due (l’ultima ad andare via è stata l’ex leghista Sara Canu).

Nel cambio di caselle, sino all’altro giorno sembrava che il partito di Giorgio Oppi potesse approdare all’Ambiente. Invece sta prendendo quota l’ipotesi che l’Udc vada ai Lavori pubblici, una delega pesante anche in considerazione del fatto che da quell’assessorato passeranno tutti gli investimenti del Pnrr.

Tra i partiti a cui può essere chiesto un cambio delle deleghe, lo scudo crociato è il più numeroso, quindi è nelle condizioni di fare la prima scelta. Poi sarà la volta dei Fratelli d’Italia che hanno tre consiglieri e la guida dell’Ambiente, con Gianni Lampis. Solo dopo ci sono i Riformatori e Sardegna 20venti, gli uni destinati a perdere i Lavori pubblici, l’altra a uscire di scena dall’Industria.

Proprio quest’ultima delega, oggi in mano ad Anita Pili, è la prima che Solinas dovrebbe mettere in discussione, dal momento che Sardegna 20Venti ha in Aula un solo consigliere, il fondatore Stefano Tunis.

A Villa Devoto questo pomeriggio andrà anche una delegazione del Psd’Az, guidata dal capogruppo Franco Mula. Il quale, a sua volta, non disdegna di diventare assessore. E questa è un’altra partita aperta ma che riguarda solo i Quattro Mori. Mula potrebbe prendere il posto di Quirico Sanna, il gallurese che è titolare degli Enti locali e dell’Urbanistica.

Resta da affrontare il problema della rappresentanza femminile, che non può essere inferiore a quattro. Oltre la Pili e la Satta, le assessore sono Alessandra Zedda (Lavoro) e Gabriella Murgia. L’una è la berlusconiana più votata in Sardegna, l’altra è una ‘tecnica ex d Pd che Solinas ha portato in Giunta in quota Psd’Az, un modo per tenere il controllo dell’Agricoltura e del Piano di sviluppo rurale, cassaforte da un miliardo di euro.

La Pili è la più debole, quindi è quasi scontato che sia lei a perdere la poltrona. Ma a quel punto uno dei partiti più piccoli dovrà garantire la rappresentanza femminile. L’incastro perfetto è con Antonella Zedda, la coordinatrice regionale dei Fratelli d’Italia che dovrebbe prendere il posto di Lampis, uno dei miracolati dell’Esecutivo, perché in Giunta è finito con un ripescaggio deciso dal partito (Lampis era candidato ma non ce l’ha fatta).

Sulla carta questo rimpasto non è difficile. Resta però da capire quanta voglia abbia Solinas di rischiare qualcosa, perché alla fine della corsa non tutti gli alleati saranno contenti.

Alessandra Carta

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