Regione, scontro in Aula sulle dichiarazioni programmatiche di Pigliaru

In Consiglio regionale oggi è andato in scena il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche di Francesco Pigliaru, neo-presidente della Regione. Il primo a prendere la parola è stato l’ex governatore Ugo Cappellacci, che ha più volte puntato il dito contro l’atteggiamento “da professore” dell’ex prorettore prestato alla politica e sulle parole da “accademico” dello stesso Pigliaru. “Non abbiamo bisogno né di viceré o di professori che ci mettano il brutto voto – ha sottolineato Cappellacci dai banchi dell’opposizione – questa non è un’aula universitaria dove finita la lezione saluta e se ne va, ma quello sotto esame è lei. Cosa avete intenzione di fare? Per governare questa Regione serve coraggio, un pò di pazzia e sana passione politica e oggi non intravvediamo la passione giusta. Lei ci chiede un atto di fede, ma ci atterremo alla prova dei fatti”. Cappellacci ha visto nelle parole di Pigliaru, “concetti generali condivisibili in qualsiasi regione d’Italia. Abbiamo rilevato una serie di riferimenti ma non capiamo quale sia la puntata successiva”. Subito dopo è intervenuto un altro ex presidente della Regione, Mario Floris, leader dell’Uds, che si è detto “preoccupato” per diversi proponimenti di alcuni assessori, “in contraddizione con lo stile e le dichiarazioni del presidente della Regione e che portano avanti annunci. Sui singoli problemi attendo le proposte”. Floris ha parlato di “metodo e confronto” con l’opposizione con la quale non dovrebbe esserci “lo scontro a prescindere” e ha affermato che “urge una legge statutaria e ridefinire le competenze della Giunta, oltre a riforme dell’apparato pubblico”. Infine un appello: “non lasciare al Consiglio regionale le riforme, ma deve essere la Giunta a proporle”.

“Solo attraverso l’azione riformatrice possiamo risollevare la nostra economia e cambiare una situazione disastrosa che ci è stata consegnata dal governo di centrodestra”. Così, ribadendo quanto ha sostenuto il presidente della Regione nelle sue dichiarazioni programmatiche, il consigliere regionale del Pd Franco Sabatini ha esordito in Aula nel dibattito successivo all’intervento del governatore. “Bisogna scardinare un sistema che è un cancro per la Regione e che non ci consente di fare un salto di qualità – ha aggiunto – ho visto in questi anni assessori farsi dettare le regole dalla burocrazia, ma è la politica ad avere il primato e a dettare l’agenda. Occorre poi rimettere al centro dell’azione politica il cittadino, raccogliendo la sfida per ricostruire i sistemi dopo averli smontati e dopo una concertazione con la società”. Poi una stoccata all’opposizione: “In questi anni non c’è stato un vero confronto con lo Stato, non raccontiamoci favole”. Infine ha chiesto di tornare ad un bilancio “vero, senza stanziamenti e risorse false”. Poco prima il consigliere di Fi, Marco Tedde, aveva definito le dichiarazioni di Pigliaru, “intrise di luoghi comuni, dense di analisi prive di tesi, con un approccio quasi grillino ai problemi. Molti temi non son stati affrontati – ha aggiunto – non si possono fare dichiarazioni per relationem con il rimando al programma di governo, perché allora non avremmo perso tempo”. L’ex presidente dell’Unione province Sarde, Roberto Deriu (Pd) ha definito Pigliaru un “presidente fuori schema”, mentre Marcello Orrù (Psd’Az), si è detto “deluso dalla giunta di professori”. Il consigliere di Soberania e Indipendentzia, Paolo Zedda (Rossomori) è stato il primo, in questa legislatura, a intervenire in sardo. Zedda, che è un poeta improvvisatore in lingua sarda, ha sostenuto che “l’istruzione è la prima questione che dobbiamo affrontare”. Stefano Tunis (Fi) ha chiesto alla giunta concretezza sui temi e ha annunciato un’analisi “puntigliosa” delle proposte e una “serrata battaglia” sulle scelte di governo. Infine Salvatore Demontis (Pd), ha sollecitato “un nuovo rapporto fra politica e cittadino per ricreare una coscienza civica, attraverso la rendicontazione, la trasparenza, la politica del buon esempio e la governance orizzontale”.

La Sardegna fra cinque anni? “Schifosamente felice”. È l’ambizione di Sel per la fine della legislatura appena iniziata, secondo il segretario regionale e consigliere regionale esordiente Luca Pizzuto, uno dei più giovani nell’Assemblea sarda. Intervenendo nel dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del governatore Pigliaru, Pizzuto ha citato una vignetta del fumetto Linus per dire che la coalizione ha anche “l’ambizione di finire nei libri di storia come miglior governo degli ultimi 100 anni in Sardegna per avere portato a termine un cambiamento che non ha precedenti. Sel – ha garantito – sarà un compagno di viaggio leale e determinato”. Un altro giovane, sempre di Sel, Francesco Agus, ricordando di aver compiuto 31 anni nei giorni scorsi, ha chiesto “un futuro” per la sua generazione” e ha sollecitato l’Aula “a ritrovare l’autorevolezza perduta con riforme annunciate, mai scritte e se scritte non applicate. La riforma della Regione vale da sola la legislatura. Si può ripartire dal lavoro della commissione d’inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali”. Piero Comandini (Pd) ha rimarcato la necessità di “recuperare la fiducia nei cittadini per una politica che deve costruire un’architrave del cambiamento”. Per l’opposizione Antonello Peru (Fi) ha sottolineato “i troppi vuoti nel discorso del presidente”, mentre l’ex assessore dell’Agricoltura, Oscar Cherchi, ha chiesto di “uscire da una rassegnata navigazione a vista”. Gianluigi Rubiu (Udc) ha annunciato la decisione di condurre “un’opposizione costruttiva in Aula”, invitando allo stesso tempo la maggioranza ad abbandonare “i toni da campagna elettorale”. Infine ha sollecitato un intervento urgente dell’Esecutivo su Abbanoa, “un mostro burocratico che ha aggravato i costi del servizio idrico e bruciato ingenti risorse pubbliche”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share