Regionali, calano le quotazioni di Cappellacci

È il “chi sale e chi scende” del centrodestra: la corsa bis di Ugo Cappellacci sembra tramontare. Per contro su Emilio Floris viene cucito l’abito del leader perfetto.

È il “chi sale e chi scende” del centrodestra, preambolo di ogni campagna elettorale. Vero che le urne delle Regionali potrebbero aprirsi nella primavera del 2014 e non più a febbraio. Ma Pdl e alleati devono comunque accelerare nella scelta del candidato governatore, perché la sinistra già domenica (o a metà ottobre, nel caso di secondo turno) conoscerà il nome del proprio aspirante presidente. Fatto sta che in quota berlusconiana sembra tramontare la corsa bis di Ugo Cappellacci. Per contro (e sottotraccia) su Emilio Floris, ex sindaco di Cagliari diventato senatore, viene cucito l’abito del leader perfetto.

I RUMORS. Il campo di analisi non è quello delle certezze, e non potrebbe essere diversamente, visto che la politica è foriera di sorprese. Ma l’esclusione di Cappellacci dal giro delle Regionali si fa sempre più probabile. Serve una premessa: il governatore da mesi è in campagna elettorale permanente. E in piena estate ha addirittura lanciato le primarie di coalizione, roba che gli alleati gli hanno rispedito indietro senza troppo fair-play. Il commercialista prestato alla politica ha un problema: nei sondaggi, l’ossessione di Berlusconi, è in difficoltà. Nemmeno la Zona franca e la Flotta sarda hanno aiutato Cappellacci a recuperare il consenso perduto dal 2009 a oggi, quando col sorriso e lo zaino in spalla sbancò le urne sarde.

LA MISSIONE. A confermare la non ricandidatura del pidiellino ci sarebbe pure un viaggio a Roma di Alessandra Zedda, fedelissima di Cappellacci dopo la rottura col deputato Salvatore Cicu. L’assessora regionale alla Programmazione (ex dell’Industria) è volata nella Capitale per perorare la causa del suo amico Ugo. Ma Berlusconi in persona (così parrebbe) le ha dato poche speranze, proprio perché il gradimento popolare di Cappellacci lascia a desiderare.

PROBABILE LEADER. E se un leader annaspa, un altro primeggia: è Floris, il solo berlusconiano gradito agli alleati del Pdl. Ovvero, a Udc e Riformatori che non ne possono più né di Cappellacci né dell’eterno rivale Mauro Pili, e men che meno della loro guerra intestina. Floris, insomma, permetterebbe al centrodestra di superare il duello tra i due pidiellini con un nome forte soprattutto dove ci sono più voti, cioè Cagliari.

SCONTRO INFINITO. Una cosa è sicura: Pili in questi anni si è battuto come un toro per offuscare Cappellacci, la cui non ricandidatura farebbe dormire sogni più tranquilli al deputato. Ma, per un altro verso, anche il governatore uscente la sua piccola vittoria l’ha incassata, visto che neppure il parlamentare di Iglesias sarà il candidato presidente del centrodestra. Il vantaggio è tutto per Floris che, per ora, si gode lo spettacolo dalla finestra privilegiata di Palazzo Madama.

Alessandra Carta

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