Regionali, attacco frontale di Todde a Soru: “È in continuità con la Giunta Solinas”

di Andrea Tramonte

Le prove di dialogo vanno avanti sottotraccia ma sembrano appese sempre più a un filo che si sta spezzando. E il tempo stringe. Se Renato Soru anche ieri si è detto convinto di vincere le Regionali, oggi Alessandra Todde ha attaccato il suo competitor a muso duro. La premessa: si può ricucire nel nome dell’unità, ma. E il ma è affilatissimo: “Soru ha aperture da parte di partiti come Italia Viva che è in continuità con la Giunta Solinas, ha imbarcato l’assessora Anita Pili che governa con Solinas, ha l’endorsement di Luigi Cucca, segretario regionale di Azione, l’uomo che Solinas voleva come segretario generale nella sua Giunta. Da questa Giunta, invece, bisogna distaccarsi”. La candidata del ‘campo largo‘ a trazione M5s-Pd è intervenuta oggi a ‘L’attimo fuggente‘, programma in onda su Radio Giornale Radio, come ieri Soru. Il suo intervento segna un cambio di passo significativo: l’esponente Cinquestelle finora aveva dichiarato che è il centrodestra l’avversario da battere. E se anche Pd e Progressisti continuano a cercare un modo per mediare, ora i due candidati non si risparmiano più negli attacchi reciproci. Con la destra che sta a bordo campo: il candidato non sarà scelto prima di Natale – o forse poco prima – e questo ha anche l’effetto non trascurabile di tenerlo al riparo dalle polemiche quotidiane. Così la campagna elettorale al momento vede una contrapposizione tutta interna al campo progressista.

L’attacco di Todde su Italia Viva e Azione rende complicata per il ‘campo largo’ una ipotetica apertura al centro. Del resto è uno dei temi su cui hanno insistito di più i Progressisti: senza il centro – sono l’esperienza e la matematica a dirlo – non si vince. In questi giorni si registrano contatti tra il Pd di Piero Comandini e il partito di Francesco Agus e Massimo Zedda. I Dem sanno perfettamente di non potersi permettere una spaccatura, che si traduce matematicamente in una sconfitta. Ma non hanno chiaro il punto di caduta. I Progressisti continuano a indicare la via: se non le primarie, almeno una consultazione democratica che permetta di ricomporre il campo e consentire anche un passo indietro onorevole a chi dovesse perdere.

Ma Todde attacca Soru anche sul tema delle primarie e sull’accusa di essere stata scelta in base a un accordo romano. “Questa è fantascienza. La mia candidatura l’hanno decisa i partiti sardi, non le segreterie dei partiti. Il percorso è stato chiarissimo: è stato fatto un tavolo di coalizione, sono state fatte delle regole accettate da tutti, è stato discusso a lungo se fare le primarie, ma sono state scartate. E le primarie sono solo una questione totalmente pretestuosa. Il fatto per cui Soru è uscito dal Pd, provocando una scissione, è perché il partito, con delle regole accettate da un tavolo di coalizione, non ha scelto lui”. L’ex vicesegretaria al Mise del secondo governo Conte punge anche sulla richiesta di incontro in streaming avanzata da Soru. “Mi ha sorpreso che dopo averlo chiesto a me, Soru abbia rifiutato quello di Lucia Chessa, leader dei Rossomori. È ora di finirla con ricette che valgono solo per alcuni e non per altri. Spero sempre nel dialogo ma non posso obbligare nessuno. Non ho intenzione di sottostare a regole unilaterali che vengono decise da altri. Le regole vanno decise insieme e non imposte”.

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