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Regionali, anche +Europa chiede le primarie. E Liberu appoggia la proposta dei Progressisti

“Senza primarie non si può pretendere che tutte le forze debbano accettare qualunque candidatura prevalga al tavolo”. Lo dice Riccardo Lo Monaco, coordinatore regionale di  +Europa che sostiene come la primarie potrebbero risolvere il problema di un eventuale candidato espressione di partiti o movimenti politici troppo distanti dalle loro sensibilità: “Perché un conto è sostenere un candidato presidente che, a seguito di un patto di coalizione e della condivisione delle regole delle primarie, dovesse ricevere il gradimento degli elettori, diventando il candidato di tutti, altra cosa è pretendere che tutti accettino qualunque candidato emerga da una decisione presa a maggioranza tra le forze sedute intorno a un tavolo – prosegue -. Sin dalla prima riunione del 7 luglio abbiamo sostenuto che, pur sentendoci naturali partner di una coalizione ampia e alternativa al centrodestra che ha affossato la Sardegna, avremmo avuto serie difficoltà a sostenere la candidatura alla presidenza di una figura che non rappresentasse una sintesi”. 

Il partito ribadisce la non disponibilità ad appoggiare qualsiasi candidatura ricorda come fuori dal tavolo ci siano delle realtà del campo di centrosinistra che non possono essere ignorate. Per +Europa il candidato presidente deve essere garante e federatore, deve rappresentare la sintesi delle sensibilità delle forze politiche, partitiche e civiche, che lo sostengono “e, aspetto di non poco conto, deve essere capace di allargare il più possibile il perimetro elettorale”. Lo Monaco non parla solo di Regionali e rilancia sulle amministrative, lanciando la candidatura di Nicola Sanna a sindaco di Sassari nel corso di un incontro con gli iscritti sassaresi: “Abbiamo chiesto a Nicola la sua disponibilità, offriamo la sua esperienza a tutto il panorama politico alternativo a chi oggi malgoverna la città di Sassari e siamo pronti a sostenere la sua candidatura in eventuali primarie che – conclude –  Nicola ha anche già affrontato e vinto”. 

Intanto Liberu dice sì alle mini-primarie proposte dai Progressisti per la scelta del candidato governatore del campo largo. Lancia, però, un appello agli alleati affinché il dibattito sul punto rimanga in Sardegna e non venga trasferito a Roma. Perché rischierebbe di minare l’unità della coalizione. “Siamo sempre stati per le primarie sin dal giorno dell’inaugurazione del Campo Largo, perciò accogliamo con grande piacere la proposta dei Progressisti, che si uniscono alle forze che chiedono questo metodo popolare e democratico per la scelta del candidato presidente – spiegano gli indipendentisti -. Metodo che non è certo nuovo, come qualche senatore Pd ha strumentalmente insinuato, visto che nel 2013 si erano celebrate per scegliere proprio il candidato presidente della Regione, come tutti sanno”.

“Raccontare che dare la parola agli elettori sia ‘dare spazio ai personalismi‘ è poco corretto,’ e chi lo afferma farebbe bene a prendere atto che la spaccatura creata dall’opposizione burocratica alle primarie è ciò che davvero sta mettendo a rischio l’unità del tavolo, non il contrario” paventa Liberu, ricordando che già altre sigle hanno abbandonato il tavolo “e non vorremmo che altre seguissero”. Nel frattempo sono sempre di più le forze che chiedono le primarie, “e anche le platee stesse parlano molto chiaro, con Renato Soru che riempie le sale che altri non riescono a riempire altrettanto, neanche facendo convegni tutti insieme, con senatori, segretari di partito e candidati nominati a Roma: tutti fattori che chi vuole vincere le elezioni dovrebbe tenere in massima considerazione, se è vero come è vero che le elezioni le vince chi attira il voto degli elettori”, osservano gli indipendentisti dopo gli ultimi due appuntamenti di ieri di Soru e del Pd. “Noi di Liberu siamo sempre stati e sempre saremo per la democrazia, e chiediamo ancora una volta a tutti di non avere paura della volontà popolare, di sottoporsi serenamente al giudizio dell’elettorato e lasciare che a rappresentare il Campo Largo sia il/la candidato/a più apprezzato in Sardegna, non a Roma”.

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