Province da riesumare, Ghirra a Truzzu: “Il sindaco di Cagliari non la dice tutta”

Da Francesca Ghirra, consigliera comunale dei Progressisti, ex candidata sindaca e leader dell’opposizione nel Municipio di Cagliari, riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento sulla riforma degli enti locali che sta per approdare nella massima assemblea dell’Isola. All’esame dell’Aula ci sarà a breve il Testo unico col quale, attraverso un inciucio bipartisan, si vogliono istiture due Città metropolitane e cinque Province. Inclusa la riesumazione di quella di Cagliari che viene mascherata da area metropolitana, perché verrebbe allargata a settantadue Comuni.

In questi giorni si è riacceso, dentro e fuori dal Consiglio regionale, il dibattito sulla riforma degli enti locali, una proposta di legge nata dalla sintesi di quattro testi che, oltre a modificare l’assetto della Città Metropolitana di Cagliari, contiene l’istituzione della Città Metropolitana di Sassari e la riproposizione delle Province abolite dal referendum del 2012. Una proposta licenziata dalla I Commissione il 13 ottobre 2020 senza che la maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale abbia mai sentito l’urgenza di ascoltare il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, che di quella coalizione fa parte integrante.

Solo ieri, 9 febbraio 2021, dopo ben quattro mesi e diverse sollecitazioni delle forze politiche del centrosinistra nei Consigli comunale, metropolitano e regionale, Truzzu è stato invitato dai colleghi regionali a portare la voce di Cagliari e della Città Metropolitana. Un’audizione definita da Antonello Peru, ex collega di Truzzu nella maggioranza di centrodestra ed esponente di punta dell’Udc-Cambiamo!, tra i promotori della riforma in discussione, “puro esercizio retorico”, con l’annuncio che la proposta non sarà modificata.

È del tutto evidente che la riforma ha scatenato una forte frizione tra Regione e Capoluogo e tra le stesse forze che compongono la maggioranza nelle due istituzioni. Il risultato è la delegittimazione del sindaco di Fratelli d’Italia. Truzzu è stato da sempre impacciato e non ha mai alzato la voce contro un governo regionale che non intende riconoscere a Cagliari il ruolo che le spetta: proprio lui che nel 2018, da consigliere regionale, con il suo partito aveva portato avanti una proposta di legge per far coincidere la Città Metropolitana di Cagliari con il territorio della ex Provincia.

Persino ieri, durante la sua audizione, Truzzu ha timidamente espresso la contrarietà del Consiglio comunale di Cagliari e del Consiglio metropolitano all’ampliamento dell’ente ai 72 Comuni della vecchia Provincia, nonostante diversi ordini del giorno votati all’unanimità negli enti che rappresenta. La cosa più grave è che ha posto l’accento solo sull’aspetto che lo riguarda più da vicino: l’ipotesi di commissariamento della Città Metropolitana. Già durante il dibattito in Consiglio comunale, aveva sottolineato di non voler escludere nessuno dal nuovo ente, con un però: a governarlo non potrebbe essere un commissario, ma deve essere il sindaco di Cagliari. Cioè lui. Ieri, a questo proposito, ha fatto riferimento a un ipotetico ricorso da cui ritiene usciremmo “vincitori”. Che la politica rinvii scelte che le appartengono alle aule dei tribunali pare, invece, una terribile sconfitta.

La verità è che, per mesi, Truzzu non ha fatto niente perché le istanze di Cagliari fossero prese in considerazione dal Consiglio regionale. La nostra città meriterebbe maggiore riguardo e, soprattutto, meriterebbe di avere un sindaco all’altezza del suo ruolo. La sua indolenza nel consentire la cancellazione di un ente che da gennaio del 2017 si è reso rapidamente ed efficacemente operativo per fare un salto nel passato sarebbe un grave errore, per Cagliari e per tutta la Sardegna. Applicando in maniera intelligente la nostra Autonomia, nel 2016 si scelse di non ricalcare l’impostazione della legge Del Rio, che fa corrispondere i territori delle 13 Città Metropolitane italiane alle Province, ma piuttosto di costruire un ente che comprende i territori rappresentati dal 2005 dal Forum permanente dei Sindaci dell’Area Vasta, trasformando un organismo nato su base “volontaria” in un ente stabile per la costruzione e il perseguimento di una visione condivisa di sviluppo sociale, economico e culturale del territorio.

La speranza è che il centrodestra in Regione rifletta attentamente sugli effetti della riforma, lasci invariata la configurazione della Città Metropolitana di Cagliari e individui risorse e personale utili a consentire a tutti i territori dell’isola strumenti adeguati per uno sviluppo sostenibile. Il riequilibrio tanto sbandierato si realizza consentendo a tutti di operare nel migliore dei modi, non moltiplicando enti e poltrone utili solo per placare appetiti politici.

Francesca Ghirra

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