Enti locali, ecco l’inciucio in Consiglio: la provincia di Cagliari verrà riesumata

L‘inciucio è lì pronto, in Consiglio regionale. Tutto ruota intorno al Testo unico sugli enti locali, che a giorni sbarcherà in Aula per l’approvazione. Come da copione, la politica parla di riforma. Nella pratica è solo una leggina che riesuma le province, a cominciare da quella di Cagliari. Peraltro: problemi di numeri non ce ne sono, almeno sulla carta. Oltre al centrodestra, pure pezzi di opposizione voteranno la norma.

Ma andiamo con ordine. Il Testo unico modifica la legge 2 del 4 febbraio 2016. Al governo della Sardegna c’era il centrosinistra di Francesco Pigliaru che sugli enti locali aveva dato il suo peggio: l’allora maggioranza aveva impiegato oltre un anno per arrivare alla cancellazione di Gallura, Ogliastra, Sulcis e Medio Campidano, sostituite da enti di secondo livello un po’ pasticciati, con spostamenti di Comuni da un zona all’altra (si poteva fare su richiesta). E infatti il testo originario dell’assessore Cristiano Erriu venne pesantemente ritoccato nel tentativo di accontentare le solite praticucce autoreferenziali dei consiglieri regionali.

Adesso, però, si piomba ancora di più al passato. Nella nuova riforma che fa tornare l’Isola indietro, come nei perfetti ossimori di cui solo la politica è capace, ecco riesumata la vecchia provincia di Cagliari. Perché di questo si tratta allargando a settantadue i Comuni che farebbero parte della Città metropolitana (adesso sono diciassette). Sarebbe un caso unico in Italia. Un’eccezione ridicola, perché lo spirito dell’area vasta di un capoluogo di regione è proprio quello di restringere il più possibile la programmazione, geograficamente parlando.

Infatti: dall’ex provincia di Cagliari non resterebbe fuori nessuno. Tutti gli altri centri dell’attuale Sud Sardegna riprenderebbero vita propria attraverso la re-istituzione delle province del Sulcis e del Medio Campidano. Resterebbe in vita anche il Nuorese, ma privato dell’Ogliastra che diventerebbe nuovamente autonoma. Idem la Gallura. Modifiche pure sul Sassarese che notoriamente soffre di complesso di inferiorità rispetto a Cagliari. Quindi anche loro diventeranno Città metropolitana, con 66 Comuni. Infine l’Oristanese.

Con il nuovo schema del Testo unico, la Sardegna, col suo un milione e mezzo abbondante di abitanti, avrebbe due Città metropolitane e cinque Province. Una barzelletta. Ma non per la politica sarda. Sarà interessante conoscere i nomi degli onorevoli che voteranno questa leggina. Se si tengono conto i reali indicatori economici e quelli demografici, solo la Gallura ha le carte in regola per tornare a essere ente autonomo, e non appendice del Sassarese. A pagina 7 della relazione allegata alla leggina, è scritto: “È arrivato il momento della svolta”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share