La maggioranza di centrosinistra è di nuovo riunita in conclave per decidere come coprire i 400 milioni di disavanzo lasciati in eredità dal centrodestra con la gestione delle Asl (217 milioni solo nel 2014). Le opzioni sono due: fare cassa aumentando la sola Irpef (imposta sul reddito) o prevedere anche un ticket su farmaci e visite mediche.
Giunta e consiglieri sono riuniti dalle 15, dopo il vertice dell’8 dicembre scorso, in cui i partiti respinsero la proposta dell’Esecutivo di prevedere pure il ticket per non caricare troppo l’Irpef. Ma Pd e alleati ci hanno ripensato: potrebbero autorizzare la piccola tassa sanitaria con l’obiettivo di ridurre gli aumenti previsti sull’addizionale regionale.
La strada da seguire per coprire il disavanzo sarà comunque chiara prima della pausa natalizia: sulla copertura dei 400 milioni il voto del Consiglio è infatti previsto nella seduta di martedì 22 dicembre, un appuntamento al quale il centrosinistra vuole arrivare con una posizione già definita. Di qui la decisione del vertice odierno, anche alla luce di quanto sta accadendo con la riforma degli Enti locali, dove un centrosinitra totalmente scollato al proprio interno sta inanellando qualche figuraccia, con un rosario di cambi che hanno finito per far slittare al 2016 l’approvazione del riordino.
Per tornare all’aumento dell’Irpef, oggi i sardi la pagano all’1,23. La Giunta, con la delibera del 7 dicembre scorso, ha invece previsto aumenti per scaglioni di reddito. È fatta salva solo la fascia più bassa, sino a 15 milioni annui, che continuerebbe a versare l’attuale aliquota. L’Irpef, invece, salirebbe al 2,7 per cento per i redditi oltre 15mila euro e fino a 28mila. Ancora: 3,1o per cento dai 28mila ai 55mila euro. Poi: 3,33 dai 55mila ai 75mila. Sempre al 3,33 anche la fascia sopra i 75mila.
In Sardegna, il disavanzo della sanità sta crescendo con una media di 200 milioni annui. Attraverso l’aumento dell’Irpef e l’eventuale ticket su farmaci e visite mediche, la Giunta conta di azzerare il passivo in tre anni. A partire dal 2015 e sino al 2017.
Nel vertice di maggioranza in discussione c’è anche la proroga degli 11 commissari Asl che vennero nominati dalla Giunta alla fine dello scorso dicembre. E anche su questo la maggioranza deve superare un proprio ritardo, visto che dopo un anno si doveva arrivare alla nomina dei direttori generali. (al. car.)