Accantonamenti, transizione energetica, insularità: su questi punti il confronto con il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte “non è stato soddisfacente”. Lo sottolineano il governatore Francesco Pigliaru e l’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, che ieri hanno incontrato il premier in Prefettura a Cagliari.
“Un vertice interessante e di cortesia – l’ha definito Pigliaru – c’è stato anche lo scambio di dossier che però Conte aveva sulla scrivania già da tanto tempo, in particolare ci saremmo aspettati passi avanti dopo la sentenza della Corte Costituzionale sugli accantonamenti”. Sulla transizione energetica, “parliamo di una partita che ci costa almeno 435 milioni l’anno alle nostre tasche e alle imprese – ha aggiunto Pigliaru -. Con il governo Renzi abbiamo disegnato un progetto preciso e chiaro. Che ora tutto cada nell’incertezza con imprenditori pronti a investire, con l’ansia di tanti lavoratori, questo è inaccettabile”.
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Sull’insularità: “Ho consegnato a Conte la lettera che abbiamo scritto con i presidenti di Corsica e delle Baleari, una lettera importante sull’attuazione di un articolo del Trattato che riconosce l’insularità”. Tra i passi avanti fatti da quando Conte è in carica, “abbiamo avuto certamente risposte sul soggetto attuatore per La Maddalena, non era cosa scontata, sulla firma per la continuità territoriale e sulle servitù militari”.
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“Il presidente del Consiglio Conte è stato disponibile, ma dopo le dieci lettere da noi inviate avremmo gradito risposte concrete”, ha continuato Paci. Per esempio, ha spiegato, a proposito della vertenza accantonamenti, “ci saremmo aspettati la convocazione di un tavolo e anche maggiore consapevolezza da parte del presidente che invece non era sufficientemente informato sulla vertenza più importante della Sardegna”. Ora, ha concluso, “attendiamo la formale convocazione da parte del Mef, spero che un premier che si definisce avvocato degli italiani e che conosce bene le sentenze, possa dar seguito a quella della Consulta dell’11 gennaio. Io sono solo un assessore al Bilancio, e da parte mia farò l’economista dei sardi e dirò che questi soldi devono tornare alla Sardegna”.