Piano casa, Solinas ha cambiato idea: sul mare si costruisce, ma slitta il voto

Procede molto a rilento in Aula l’esame del disegno di legge sul Piano casa. Il Consiglio regionale sta discutendo l’articolo 1 che riguarda i territori rurali. A fare da cornice alla seduta l’annuncio del capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, che ha parlato di “errore” a nome di tutta la maggioranza. La quale di fatto si è rimangiata la cancellazione delle nuove volumetrie nella fascia dei trecento metri dal mare.

Sino alle 19,30 erano stati votati e bocciati appena cinque richieste di modifica presentate dall’opposizione al testo della Giunta che consente di edificare entro i mille metri dalla battigia solo agli agricoltori professionisti, titolari di un ettaro. Fuori da questa soglia possono allineare mattoni anche gli hobbisti.

Dopo che la Giunta ha fatto retromarcia sugli incrementi volumetrici in case e alberghi nella fascia dei trecento metri dal mare, l’agro è diventato il vero protagonista del muro contro muro tra gli schieramenti. Secondo il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, quella che si sta promuovendo “è una grande manovra speculativa nelle zone
periurbane”. ça consigliera Maria Laura Orrù (Progressisti) ha precisato che “noi non siamo quelli del no, siamo invece quelli del ‘non così'”.

Pochissimi gli interventi dai banchi della maggioranza, se non sull’ordine dei lavori. Ogni volta che si è votato sulle proposte di modifica le opposizioni sono uscite dall’Aula, mettendo in pratica l’ostruzionismo annunciato prima dell’approdo del ddl in Aula. Sempre Ganau ha osservato che “questa legge non sarà di sicuro approvata entro l’anno”.

Il Piano casa attuale scade il 31 dicembre ed è molto difficile, visti i ritmi di lavoro, che il Consiglio riesca a licenziare il ddl 108. In caso non lo facesse, fa notare il relatore di maggioranza e presidente della commissione Urbanistica, Giuseppe Talanas, “il vuoto legislativo che si verrebbe a creare sarebbe colmato con un emendamento per disciplinare questa fase transitoria e permettere a chi ha presentato domande ai primi di gennaio, di poterle ripresentare”. E d’altra parte, fanno notare alcuni esponenti della maggioranza, già l’articolo 15 ter del testo stabilisce che “sono fatte salve le richieste di titoli abilitativi di cui alla legge regionale 8 del 2015 e successive proroghe, presentate precedentemente alla data di entrata in vigore della presente legge, per le quali continua ad applicarsi la normativa suddetta”. E che, se i soggetti richiedenti “intendano usufruire delle modifiche introdotte con la presente legge, basterà presentare esclusivamente le integrazioni o modifiche alla documentazione già presentata”.

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