Dura critica dell’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, nei confronti del patto per la Salute 2019-2021 stretto tra Governo e Regioni. Si tratta di un documento ancora in fase di discussione ma che dovrebbe essere inserito nella prossima finanziaria nazionale. Il documento prevede uno stanziamento aggiuntivo di 3,5 miliardi di euro sul fondo sanitario nazionale. L’assessore, però, non è soddisfatto da quanto emerge soprattutto su alcuni argomenti. Uno di questi pesa sull’assistenza oncologica che “in Sardegna soffre per la mancanza di personale specialistico e purtroppo non abbiamo il supporto del ministero della Salute e dell’Economia che hanno bocciato le nostre proposte da inserire nel patto e fatte per porre rimedio a queste carenze”. Parole che l’esponente della Giunta Solinas ha pronunciato a margine della presentazione sui numeri dei tumori nell’Isola. Riguardo la mancanza di personale, la Regione ha chiesto due cose e sono il prolungamento dell’età lavorativa fino a 70 anni per i medici con più di 40 anni di contributi e la possibilità di partecipare a concorsi per gli specializzandi al primo e al secondo anno, e per medici solo laureati o abilitati e non inseriti in alcun corso di specializzazione.
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In quest’ultimo caso di tratta di 400 persone e “se potessimo utilizzarli – ha aggiunto Nieddu – potremmo risolvere io problemi di carenze di medici”. Ma dai ministeri è arrivato parere negativo su questa proposta così come quella che riguarda la possibilità di scorporare le spese della prevenzione dal tetto del deficit del 5 per cento, pari alla soglia minima per entrare in regime commissariale. Insomma motivazioni che “basterebbero per non firmare il patto per la Salute” attacca l’assessore ma lo Stato ha legato l’erogazione di fondi supplementari quello sanitario nazionale alla firma del patto.