Onorevoli sardi tutt’altro che sgobboni. Legislature a confronto, i dati del 2019

La sedicesima legislatura della Sardegna, quella cominciata il 4 aprile del 2019, consegna un primo verdetto: gli onorevoli sardi sono tutt’altro che sgobboni. Confrontando i nuovi dati sull’attività legislativa, a venire fuori un ritmo di lavoro poco intenso. Nei primi nove mesi del 2014, quando cominciò il precedente quinquennio politico, i consiglieri regionali si erano dati decisamente più da fare. I numeri sono online sul sito istituzionale della massima assemblea sarda.

Gli onorevoli sardi in carica hanno presentato 100 proposte di legge contro le 143 del 2014. Più basso anche il numero dei disegni di legge: 13 quelli della legislatura in corso contro i 30 del primo anno di attività nel 2014. Anche sui provvedimenti normativi approvati, i primi nove mesi del precedente quinquennio erano stati più proficui: allora l’Aula mise il sigillo su 30 testi di legge contro i 19 attuali.

In questa legislatura il Consiglio regionale tende a riunirsi di meno, ma resta in aula per più tempo: nel 2014 le sedute erano state 60 contro le 38 attuali. Ma se cinque anni fa le ore totali erano state 171, nel 2019 il Consiglio ha discusso per 159 ore. La maratona record è quella del 22 dicembre, quando i lavori si conclusero a mezzanotte )erano iniziati alle 10,30 della mattina). Piatto forte la norma ‘salva Dg’ passata con un voto a maggioranza.

Sulle interrogazioni, che per la gran parte vengono presentate dall’opposizione, il trend di inverte: col centrosinistra in minoranza le richieste di chiarimenti all’Esecutivo in carica sono maggiori in questa legislatura: 263 contro le 238 del 2014, quando fu il centrodestra a perdere le elezioni, vinte invece dalla coalizione a febbraio 2019. Anche il numero delle mozioni, che quasi sempre sono frutto del lavoro dell’opposizione, è più alto nel quinquennio in corso: 139 contro 106 del 2014.

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