Va verso la chiusura la miniera di Carbone di Nuraxi Figus gestita dalla società regionale Carbosulcis. Ad annunciare che “la Commissione europea ha approvato il piano di aiuti” è la Regione. Si chiuderà entro dicembre 2018″. “Nelle prossime ore – si legge in una nota arrivata dal palazzo di viale Trento – l’Ue renderà noto il dettaglio della decisione. A questa soluzione si è giunti dopo un dialogo proficuo fra Regione, Carbosulcis e Commissione europea”. Per l’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras si tratta di “un risultato importante“. L’esponente della Giunta Pigliaru auspica adesso un lavoro comune tra azienda e organizzazioni sindacali “per dare attuazione al piano così come richiesto da Bruxelles”.
Ci sono già reazioni politiche. Per Alessandra Zedda, vice capogruppo di Forza Italia ed ex assessore all’Industria, e per Ignazio Locci, consigliere regionale azzurro eletto nel Sulcis, “l’approvazione del progetto per la Carbosulcis da parte dell’Unione europea è un risultato importante che premia il coraggio, la determinazione della Giunta Cappellacci, un lavoro condiviso con l’assessore Liori” a cui si aggiungono “la dedizione e la disponibilità dei lavoratori a lottare per difendere il loro lavoro. Si tratta di un progetto che continuerà fino al 2027 con la conversione della struttura e consentirà pertanto a numerose famiglie di poter contare su una stabile occupazione”. I due esponenti rimarcano che “la Regione, la Carbosulcis e i lavoratori hanno fatto in pieno la loro parte. Ora spetta al Governo colmare il gap per la chiusura della miniera con azioni che da oggi al 2027 devono sostituire ciò che rappresenta la chiusura dell’attività produttiva in miniera. La Giunta Pigliaru, che comunque ha dato continuità alle azioni precedenti, deve ora impegnare il Governo ad accelerare le azioni relative alle attività produttive contenute nell’accordo in cui è inserito il nuovo progetto Carbosulcis”.
Diversa invece la posizione delle organizzazioni dei sindacati. Francesco Garau, segretario della Filctem Cgil del Sulcis Iglesiente, spiega che “un piano di dismissione non è mai positivo in quanto presuppone la perdita di posti di lavoro“. E aggiunge: “Noi questo non lo possiamo permettere anche perché è il frutto della pessima gestione della miniera specialmente degli ultimi 10 anni. Chi chiude le aziende non sono i lavoratori e questo è l’ennesimo esempio”.