Mancano ancora i verbali elettorali di quattro province su otto. Precisamente quelle di Cagliari, Oristano, Sassari e Gallura. Per questo la Corte d’Appello regionale non può proclamare gli eletti del nuovo Consiglio. Ma la vera questione è che non si sa quando la conta delle schede si concluderà. Anche perché la legge non prevede un termine.
Dunque, a quasi due settimane dal voto del 16 febbraio, non ci sono certezze sulla proclamazione degli onorevoli della XV legislatura. E nemmeno in Corte d’Appello, dove ha sede l’Ufficio regionale elettorale, possono dare indicazioni. Tutto dipende da quando i Tribunali di Cagliari, Oristano, Sassari e Tempio avranno ultimato il riconteggio delle schede annullate dai presidenti di seggio, e sono state migliaia in queste elezioni.
A guardare il calendario, è facile supporre che la proclamazione degli eletti non avverrà prima del 10 marzo, visto che febbraio si conclude oggi e il prossimo lunedì è già 3. Ma per un altro verso la strada sembra in discesa: in Corte d’Appello non hanno dubbi interpretativi sulla nuova legge elettorale. Il caos seggi, scoppiato in Ogliastra, nel Medio Campidano e in Gallura che avranno meno consiglieri del previsto, non è una causa di ritardo. Il comma 1 dell’articolo 18 stabilisce, infatti, che va garantito almeno un consigliere a ogni circoscrizione elettorale. Ciò significa che, fatto salvo questo principio, non ci sono limiti al ribasso.
Ecco il quadro della ripartizione: Cagliari, che inizialmente aveva 20 seggi, arriverà a 21. Tre in più li guadagnerà Sassari, passando da 20 a 23. Nuoro sale da 6 a 7. Oristano rimarrà a quota 6. Nessuna variazione nemmeno il Sulcis che resterà fermo a 4. La Gallura, invece, scenderà da 5 a 2. Dimezzato, infine, il numero di seggi nel Medio Campidano (da 4 a 2) e in Ogliastra (da 2 a 1).
A questo punto, almeno nella fase della proclamazione degli eletti, non avranno alcuna influenza le due memorie difensive depositate in Corte d’Appello contro la legge elettorale (una l’ha firmata il berlusconiano dell’Ogliastra Angelo Stochino). Di fatto, è stato sollevato un dubbio di legittimità costituzionale, visto che il taglio dei seggi rischia di far venire meno il principio della rappresentanza territoriale. Ma della questione, se eventualmente ci saranno ricorsi, dovrà occuparsene la Consulta; o magari il Tar che poi potrà rinviare la legge al vaglio della stessa Corte Costituzionale. Di certo, all’Ufficio elettorale spetta solo proclamare gli eletti in base alla formula matematica prevista nella normativa regionale, sebbene questa dovesse poi rivelarsi illegittima.
Alessandra Carta